Franco Ferraro debutta oggi con “Venti domande per me (possono bastare)”. Il caporedattore di Sky Tg24 firmera una serie di interviste a personaggi varesini e varesotti.
Clamoroso è stato il risultato del Partito Democratico, unica forza politica di centrosinistra in Europa ad aumentare il consenso interpretando la domanda di cambiamento del paese. Oggi dobbiamo portare quel cambiamento a Bruxelles. Se non daremo risposte quanto prima a favore di occupazione, crescita e rilancio economico, non riusciremo ad arginare l’ondata di euroscetticismo. Per quanto riguarda poi me più da vicino, ho messo da parte copertine, applausi e tv e ho preso in mano due importante dossier della mia commissione, industria ed ambiente.
Non mi sono chiamata fuori. Ho solo detto che sono appena arrivata al parlamento europeo. Sto bene dove sto. E non vedo l’ora di lavorare con Gentiloni per l’Europa e per il nostro paese.
Esiste eccome. Intanto perché la mia famiglia vive ancora li. E poi perché ad Azzate in fondo ho mosso i miei primi passi in politica, intervistando per l’allora Gazzatino i sindaci della Valbossa. E poi, diciamocelo, quando mi capita di tornare – troppo poco spesso a dire la verità – la sola vista dal belvedere sopra la Maccana, mi rigenera.
Dopo difficoltà e polemiche che hanno portato al rafforzamento dell’aeroporto di Linate, a scapito di Malpensa, l’approvazione di un emendamento allo Sblocca Italia promosso dai deputati varesini del Pd, rimette in gioco lo scalo. La strategia vincente deve essere quella di fare di Malpensa un aeroporto ponte fra Oriente e Occidente attraverso nuovi accordi bilaterali e attraverso estensione della possibilità per le compagnie extraeuropee che fanno scalo in Italia di effettuare voli intercontinentali
Expo è una occasione di sviluppo troppo importante -per la Lombardia e per l’intero paese nei settori strategici dell’economia quali il turismo, il Made in Italy e le eccellenze agroalimentari -per lasciare la scena agli arresti. Questo governo con la nomina di Cantone a supergarante da un lato e il progetto open expo sulla trasparenza dall’altro, ce la sta mettendo proprio tutta per rilanciare questo evento senza concedere niente all’illegalità e alla corruzione.
ll Paese non ha bisogno di mediazioni, ma di decisioni. Mi piace immaginare un mercato del lavoro semplificato che stimoli la produttività del sistema delle imprese, la formazione dei giovani e introduca l’equità fra chi ha tutele e chi oggi non le ha proprio. Il Jobs Act serve per dare opportunità di occupazione a migliaia di persone, di giovani, di donne che hanno perso la speranza. Si discute con tutti, ma va approvato entro l’anno.
Non verremo giudicati dai cittadini per i nostri litigi interni ma per i risultati che porteremo a casa. Non ho paura di un partito che discute, ho paura di un partito con il freno a mano tirato. Oggi una nuova classe dirigente sta provando a cambiare il paese con passione e determinazione. Penso che a nessuno di noi sfugga che abbiamo davanti un’opportunità che non possiamo permetterci di sprecare se abbiamo a cuore il futuro dei nostri figli.
Lei non è aggiornato. Oggi vogliamo andare oltre la rottamazione. Non si spiegherebbe diversamente l’orizzonte di 1000 giorni che si è dato il governo Renzi, una legge di stabilità di 36 miliardi con 18 miliardi di tasse in meno e un piano di riforme ambizioso, se non con la voglia di costruire.
Sono a rischio gli sprechi, non i servizi essenziali. Su una spesa delle regioni di 140 miliardi di euro lei mi vuol far credere che non si trovano 4 miliardi di sprechi?
Mi permetto di dargli un suggerimento: perché non comincia dal taglio delle partecipate, dal referendum inutile sullo statuto speciale che costa 30 milioni ai contribuenti lombardi o dalla riduzione dei 40 milioni di spese di comunicazione?
L’occupazione non si crea per decreto. Ma per decreto si possono creare le condizioni per rilanciare la competitività del paese. Da qui il piano di riforme su giustizia lavoro pubblica amministrazione con cui il governo intende dare uno schock virtuoso all’economia. Dall’Europa poi deve arrivare un segnale preciso per superare le politiche di austerity e puntare su un piano di investimenti a favore di crescita e occupazione.
Le rispondo con i dati. 80 euro in busta paga per 11 milioni di cittadini che guadagnano fino a 1500 euro al mese, bonus bebè, 800 milioni per le partite Iva, revisione dei contratti precari: sono misure per ricchi?
La politica in questi vent’anni, sinistra compresa, ha la responsabilità di non aver migliorato le condizioni di vita di milioni di giovani. Il sindacato, quella di essersi voltato dall’altra parte. Dormo tranquilla perché credo che oggi si possa voltare pagina.
Iperattivo.
Con Maria Elena
Passo
A cena con entrambi
“La guerra dei nostri nonni” di Aldo Cazzullo, un emozionante viaggio in una pagina drammatica della nostra storia che ho avuto onore di presentare insieme all’autore e al sindaco di Firenze.
Difficile andare al cinema, e quando torno a casa la sera sono sfinita. Ma se fa lo stesso, guardo spesso i programmi che si occupano di politica.
Comprare scarpe con il tacco alto.