Napoli, 8 mar. (TMNews) – Il lavoro “come realizzazione della propria identità” resta il problema principale delle donne nonostante “abbiano acquisito maggiori capacità e cultura, nel mondo del lavoro sono sacrificate”. A sostenerlo, in un’intervista a ‘Il Mattino’, Clio Napolitano, da cinquant’anni moglie del presidente della Repubblica. L’8 marzo, secondo la first lady, ha ancora senso “anche se sono cambiati modo di intenderlo e linguaggio”. Alle donne, la signora Clio lancia il messaggio di “guardare alla sostanza dei problemi più che all’apparenza” e di “non adoperare più alcuni termini, nemmeno in modo polemico e negativo”, come “escort o epocale”.
E proprio in merito al caso Ruby, Clio Napolitano sostiene di essere colpita non tanto dalle ragazze protagoniste di vicende simili, ma “dalle loro famiglie, che le incoraggiano”. “Stando sempre sulle prime pagine dei giornali, sembra un fenomeno indiscriminato. Ma credo, anzi sono certa – prosegue – che non sia così. Non credo che per mamme, nonne e ragazze l’obiettivo della vita sia quello. La maggioranza delle donne e delle famiglie italiane non è così. Almeno lo spero – aggiunge – La maggior parte delle donne non vive sognando di fare le velina o peggio”.
In merito all’istruzione, Clio Napolitano sottolinea: “La scuola ha un grandissimo ruolo di formazione. E la scuola pubblica, malgrado le grandi difficoltà in cui vive, è fatta di persone preparate, impegnate ed entusiaste”. Per quanto riguarda, infine, il ruolo della televisione, conclude: “Ha avuto un grande ruolo unificante e di crescita, adesso ha una grande responsabilità in questo senso”.
PSc
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