Salerno, 11 set. (Apcom) – Gli elementi raccolti dalla polizia scientifica sul posto in cui è stato ucciso il sindaco di Pollica (Salerno), Angelo Vassallo, al momento sono “scarni”, tuttavia il lavoro degli investigatori prosegue senza sosta. “Insufficienza di elementi di specifica acquisiti sul luogo”, usano dire gli investigatori per delineare un quadro ancora poco chiaro del movente.
Sarebbero invece emersi indizi utili a definire la tipologia dello sparatore: un “tiratore esperto che ha sparato con il chiaro intento di uccidere”. Le difficoltà maggiori per risalire ai motivi dell`assassinio, nascono dal fatto che Vassallo è stato ucciso “in un luogo buio e isolato, in assenza di testimoni e di telecamere”. In sostanza sulla scena del crimine c`erano solo la vittima e il suo assassino. Al momento le indagini condotte dalla Direzione distrettuale antimafia di Salerno, non proseguono in un`unica direzione ma “verso più strade tra loro alternative”. Gli investigatori non escludono che la mano assassina possa appartenere alla criminalità organizzata ma che ad armarla possa essere stato qualcuno proveniente da altri ambienti.
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