Napoli, 17 nov. (Apcom) – L’arresto del superlatitante Antonio Iovine rappresenta un vero e proprio colpo alla camorra e al clan dei Casalesi dal momento che ‘O Ninno non era una “scheggia, ma un ingranaggio importante dell’organizzazione criminale”. Così il procuratore aggiunto coordinatore della Dda di Napoli, Federico Cafiero De Raho, in conferenza stampa dopo l’arresto della Primula rossa inserita tra i trenta latitanti più pericolosi d’Italia. La cattura di Iovine “significa decapitare il clan soprattutto per il controllo che ha sul territorio. Spesso si è stati vicini al suo arresto, ma Iovine è sempre riuscito a sfuggire anche grazie alle coperture che ha sul territorio”.
Cafiero De Raho ha sottolineato, ancora una volta, come sia ormai consuetudine che i latitanti “non possano lasciare il proprio territorio” pur dovendosi allontanare per brevi periodi per gestire i propri ‘affari’. “Le latitanze all’estero sono più costose – ha aggiunto il procuratore capo Giandomenico Lepore – molto più facile rimanere nei propri territori”.
Psc/Sar
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