VARESE «E allora condannatemi subito, fate prima». Un urlo ha squarciato la solennità della Corte d’Assise, nel tribunale di Varese. A lanciarlo, con le braccia al cielo in segno di esasperazione, è stato Giuseppe Piccolomo.
L’ex imbianchino accusato di aver ucciso l’82enne Carla Molinari e di averle mozzato le mani non ce l’ha fatta a stare zitto. La rabbia è esplosa dopo che il giudice Ottavio D’Agostino (presidente della Corte con Anna Giorgetti a latere, affiancati da sei giudici popolari) aveva reso nota la decisione di non ammettere una serie di elementi di prova raccolti da Simona Bettiati,
l’avvocato difensore. Piccolomo è stato espulso dall’aula. E, uscendo accompagnato dalla polizia penitenziaria, ha lanciato altre invettive contro la giuria: «Pezzi di m…».
Il colpo di scena ha chiuso nel peggiore dei modi la prima udienza del processo a carico di Piccolomo. Uno sfogo tanto furioso quanto repentino che sembrerebbe confermare quel carattere irascibile e violento descritto dagli investigatori coordinati dal sostituto procuratore Luca Petrucci.
Piccolomo è accusato di omicidio volontario e premeditato, e di vilipendio di cadavere.
e.romano
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