Berlino, 17 giu. (Apcom) – Knut è un po’ picchiatello. Il celebre orso bianco dello zoo di Berlino, che tanti cuori ha conquistato da cucciolo con le sue smancerie verso il papà umano adottivo, mostra problemi comportamentali, neppure tanto lievi: soffre di attacchi di panico, ad esempio, fa spesso le linguacce, si muove in tutte le direzioni senza un obiettivo preciso. Questo per lo meno è quanto sostiene Franck Albrecht, animalista ed esperto del comportamento animale.
“Sia lui che la sua compagna Gianna hanno problemi comportamentali”, ha sentenziato Frank Albrecht, della Peta, un’organizzazione per la difesa degli animali. L’esperto non ha però confermato alcune indiscrezioni secondo le quali il plantigrado avrebbe persino tendenze autolesioniste. Assieme a un altro etologo, Edmund Hagerbeck, Albrecht osserva, fotografa e filma da due anni tutti gli orsi degli zoo tedeschi: “Dei 34 animali studiati, 27 presentano disturbi comportamentali. Ma per quanto riguarda Knut, i sintomi sono nettamente più preoccupanti”.
Il responsabile dello zoo di Berlino, Heiner Kloes, citato dalla Bild, respinge queste conclusioni: “Sciocchezze, Knut sta benissimo”.
Nato in cattività il 5 dicembre 2006, Knut è diventato un bestione di oltre 100 chili. Da un po’ di tempo condivide la gabbia con Gianna, un’orsa discendente dallo stesso bisnonno (a questo proposito c’è chi ha chiesto la castrazione di Knut per evitare una prole incestuosa). Abbandonato dalla madre alla nascita, era stato svezzato amorevolmente da Thomas Doerflein, innescando una vera e proprio ‘Knutmania’, con tanto di visite di star del cinema e persino una copertina su Vanity Fair. Ma la sua crescita anomala è diventata presto oggetto di critiche virulente da parte di alcuni animalisti, secondo i quali sarebbe stato meglio uccidere Knut piuttosto che fargli subire l’umiliazione di essere allevato “come un animale domestico”.
Fcs
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