Soldi per scacciare il malocchio Donna nomade a processo

PONTE TRESA Settantamila euro è il prezzo per farsi togliere il malocchio: è quanto racconta un settantottenne svizzero, che nel 2005 aveva denunciato una donna di origine slava di averle estorto la somma, paventandogli una vita d’inferno.

Lo aveva circuito, continua l’anziano, facendogli credere che sulla sua famiglia, sulla sua figlia in particolare, gravasse un malocchio che l’avrebbe condotta alla morte. E facendo leva sulla sua superstizione, lo avrebbe convinto a farsi consegnare la bellezza di 70 mila euro, in più tranche, al fine di scacciare quella maledizione. La storia è emersa ieri mattina in tribunale a Varese, dove si è celebrato il processo a carico di una donna di 43 anni Snezana Radulovik, nata in Macedonia, che si definisce zingara. Deve rispondere di truffa aggravata. I fatti per i quali è accusata risalgono ormai a cinque anni fa, all’agosto del 2005. È in quella circostanza che, al mercato di Ponte Tresa, ha conosciuto l’attempato svizzero. Tra i due sarebbe sorto un rapporto amichevole e confidenziale, che però si sarebbe ben presto spinto oltre, con le ingiustificate richieste di danaro da parte della signora.

Ieri mattina di fronte la giudice Orazio Muscato hanno testimoniato l’uomo (costituitosi parte civile), e il maresciallo della guardia di finanza di Ponte Tresa che raccolse la sua denuncia. L’anziano ha raccontato come avvenne l’aggancio al mercato di Ponte Tresa, ma non ha per ora portato la dimostrazione di avere girato la somma di danaro alla fatucchiera. In aula anche l’imputata, assistita dall’avvocato varesino Miriam Dondi.

Il giudice ha rinviato all’udienza del 30 novembre, quando dovrebbe essere sentito il funzionario di banca svizzero che effettuò il prelievo a favore dell’anziano. Sarà sentito inoltre anche un testimone a discarico dell’accusata.

f.tonghini

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