Bruxelles, 17 giu. (Apcom) – Accantonata dal G20 delle finanze di inizio mese, l’idea di creare una nuova tassa a carico delle banche, ma anche di tutta la finanza, rispunta al vertice dei capi di Stato e di governo dell’Unione europea. A sostenere questa proposta sono innazitutto Germania e Francia, e oggi la cancelliera Angela Merkel, giungendo al Consiglio europeo ha affermato che bisogna “invitare con più insistenza coloro che sono responsabili della crisi a passare alla cassa “.
La Merkel vuole sfruttare il vertice di oggi per cercare una posizione comune dell’Ue in vista delle riunioni di capi di Stato e di governo di G8 e di tutto il G20 a fine giugno in Canada. Oltre alle banche, Parigi e Berlino sembrano orientate a cercare di convincere gli altri partner europei a creare una nuova tassa anche sulle transazioni finanziarie. Finora anche a livello europeo non sono state trovate intese su questo versante.
Secondo alcuni osservatori il problema di queste nuove tasse – concepite da chi le sostiene per ‘far pagare i costi della crisi’ a banche e finanza, o per farle contribuire a fondi anti crisi – è che potrebbero compromettere la generale riforma globale del sistema bancario, su cui si è impegnato il G20. Battezzata Basilea III, la riforma prevede criteri più rigorosi sui livelli di patrimonializzazione delle banche che implicano già degli aumenti dei costi a loro carico. Si punta a rendere le banche più stabili, meno redditizie ma anche meno esposte ai rischi.
Serve una linea europea “più unita possibile”, ha affermato oggi la Merkel. “Per esempio, questo riguarda la tassazione di banche e mercati finanziari. Sarà molto interessante scambiarci punti di vista. La Germania e la Francia, per esempio, sono totalmente a favore di invitare con maggiore insistenza coloro che hanno provocato la crisi di passare alla cassa”. A inizio mese a Busan, in Corea del Sud, non era stata trovata una posizione comune sulle ipotesi di nuove tasse sulle banche. (con fonte Afp)
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