Tra i tubi del metanodotto trovano reperti preistorici

BREBBIA Inaspettata e sorprendente scoperta durante i lavori sulla linea del metanodotto Cazzago Brabbia – Besozzo nel territorio del comune di Brebbia, in località Ghiggerima di sotto. Durante le indagini archeologiche preventive eseguite dalla Soprintendenza per i beni archeologici della Lombardia è stato scoperto un sito risalente all’epoca neolitica. Una squadra di archeologici sta tuttora lavorando al recupero di questi importanti reperti preistorici trovati per caso prima della posa dei tubi del metanodotto che comunque sta procedendo senza intoppi.

«Sono stati rinvenuti – spiega la dottoressa Barbara Grassi, funzionario archeologo della Soprintendenza – frammenti di ceramica in impasto con decorazioni plastiche e molti strumenti di selce; l’ipotesi è che la lavorazione della selce avvenisse in loco, data la presenza di scarti di lavorazione accanto agli strumenti finiti».
Il materiale rinvenuto è davvero abbondante e il lavoro di inventario non sarà certo breve. «Lo studio analitico dei materiali rinvenuti nello scavo – prosegue la dottoressa Grassi – permetterà di definire con maggiore precisione la cronologia del sito e le fasi di frequentazione». E’ la prima volta che a Brebbia viene fatta una scoperta di questo tipo e di questa importanza. Parecchi anni fa nella zona superiore del paese, vicino a Malgesso, era stato rinvenuto del materiale appartenente all’epoca delle palafitte. «Il parecchio materiale rinvenuto in località Ghiggerima – afferma Domenico Gioia, assessore all’Ambiente – dovrebbe risalire al periodo storico compreso tra il cinquemila ed il settemila avanti Cristo; si sta continuando a scavare perché il sito è davvero ricco di materiale di interesse storico».
I lavori del metanodotto comunque continuano senza andare ad intaccare il piccolo tesoro storico riportato alla luce. «Il sito archeologico che è stato rinvenuto grazie al controllo effettuato prima dell’inizio dei lavori al metanodotto, è laterale rispetto a dove devono essere posati i tubi» precisa l’assessore. «Questa scoperta per Brebbia è sicuramente un cosa positiva ed una buona notizia – prosegue Gioia – e gli scavi non sono ancora terminati». Sarebbe positivo per tutto il paese che si affaccia sul lago Maggiore, valorizzare questa scoperta archeologica. «Sarebbe auspicabile, una volta terminati gli scavi, una collaborazione tra tutti gli enti coinvolti per studiare come valorizzare al meglio questa scoperta» conclude l’assessore.

b.melazzini

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