Vertice Ue, accordo su conti pubblici, debito e tassazione banche


Bruxelles, 18 giu. (Apcom)
– I capi di Stato e di governo dell’Ue, riuniti nel Consiglio europeo ieri a Bruxelles, hanno deciso di rafforzare la disciplina di bilancio degli Stati membri e coordinare meglio le proprie politiche economiche, di mandare avanti a tappe forzate le riforme in corso del sistema finanziario, di imporre alle banche una tassa contro i rischi sistemici in ciascun paese (ad eccezione della Repubblica ceca, che si è riservata il diritto di non farlo), e di rendere pubblici i risultati dei cosiddetti ‘stress test’ delle banche stesse, per convincere i mercati della loro affidabilità e capacità di resistenza alle crisi.

Se molte di queste decisioni erano ampiamente annunciate, non erano scontati gli ultimi punti sulle tasse e la trasparenza delle banche, né l’accoglimento della richiesta italiana di prendere in considerazione – nel contesto della sorveglianza multilaterale sui conti pubblici – non più solo il debito pubblico degli Stati, ma anche quello dei privati e delle società commerciali e finanziarie.

Alla fine, sebbene con una formula implicita che fa riferimento alla “sostenibilità complessiva” (che però secondo il presidente del Consiglio europeo Herman Van Rompuy “include il debito privato”), le conclusioni del vertice hanno integrato le tesi italiane. Questa decisione permetterà all’Italia (che ha un livello basso di debito privato) di compensare almeno parzialmente il suo altissimo debito pubblico, quando saranno esaminati i bilanci dei Ventisette nell’ambito del nuovo e più rigoroso Patto. di stabilità, che comincerà ad essere applicato già dall’inizio del 2011.

Oltre alla nuova considerazione del debito (che sarà “molto più prominente”),fra gli altri “orientamenti” che i leader dei Ventisette hanno assunto per rafforzare il Patto di stabilità c’è innanzitutto il giro di vite nel sistema delle sanzioni, sia in fase ‘preventiva’ che ‘correttiva’, per gli Stati membri che violano le regole, ma senza arrivare alla sospensione del diritto di voto, per la quale sarebbe richiesta una modifica dei Trattati Ue. In secondo luogo, è stata accettata l’introduzione di un nuovo esame ‘preventivo’ fra pari dei bilanci degli Stati membri, durante il cosiddetto ‘semestre europeo’ ogni anno in primavera, prima dell’approvazione nei rispettivi parlamenti nazionali. Inoltre, è stata riaffermata la necessità di migliorare la qualità dei dati statistici e l’indipendenza “piena” degli istituti che li raccolgono ed elaborano.

Quanto alla ‘governance’ economica, sarà sviluppato uno ‘scoreboard’ (tabella di riferimento) per valutare la competitività e per consentire l’individuazione precoce di eventuali “tenedenze insostenibili o pericolose” nell’economia dei diversi paesi membri.

La ‘Task Force’ di Van Rompuy (che dovrà consegnare il suo rapporto finale a ottobre) e la Commissione europea sono state invitate a rendere rapidamente operativi tutti questi “orientamenti”. José Manuel Barroso, capo dell’Esecutivo comunitario, ha promesso di presentare le proprie proposte il 30 giugno.

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