VARESE Un faccia a faccia a muso duro, e un rimbrotto a senso unico che ha lasciato senza parole anche uno tosto come Giuseppe Piccolomo: è il retroscena dell’udienza di lunedì, il non visto e il non sentito tra l’ex ristoratore e il suo legale, l’avvocato Simona Bettiati, infuriata per il comportamento dell’imputato di fronte alla Corte d’assise. Prima l’urlo: «E allora condannatemi subito». E poi l’insulto: «Pezzi di m…». C’è voluta tutta l’esperienza e l’aplomb
di un magistrato come Ottavio D’Agostino, presidente della Corte, per tenere in pugno la situazione ed evitare che degenerasse.
Ma tra avvocato e cliente i conti sono rimasti in sospeso fino al termine dell’udienza, quando la Bettiati ha affrontato Piccolomo nella cella di sicurezza dove era stato portato dopo l’espulsione. E qui ha dato sfogo a tutta la sua esasperazione e frustrazione: perché si sta facendo carico di un compito davvero immane e ingrato. «Resto solo per senso di responsabilità nei confronti della Corte» sono le sole parole che ha voluto dichiarare ieri al cronista.
È tutto in salita il processo per la morte di Carla Molinari. Che non è, giova precisarlo, indiziario. La prova (provata) contro Piccolomo esiste, eccome: è il sangue della povera 82enne sulla lama del coltello tipo Rambo trovato dalla Squadra mobile sul comodino della camera da letto della casa di Pippo a Ispra. Il perito Carlo Robino ha scritto nella sua perizia che quello è proprio il suo sangue, e il test del Dna non lascia dubbi. Non vi è spazio per altre intepretazioni dei risultati dell’esame, eseguito su richiesta della stessa difesa con la forma dell’incidente probatorio, e cristallizzato quindi come prova provata da esibire nel corso del dibattimento. Proprio per questo motivo l’avvocato Bettiati aveva consigliato il suo cliente di scegliere il rito abbreviato. Ugualmente ha voluto mantenere l’incarico nonostante la decisione dell’imputato di affrontare la Corte (l’altro legale, Giovanni Pignataro, ha rimesso il mandato). Ma ora, dopo le urla sguaiate di Piccolomo in udienza, la misura sembra colma anche per lei.
Franco Tonghini
f.artina
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