Vergiate, l’ora del dolore L’addio a Romina Pintore

VERGIATE “Romina come una barca a vela ti sei allontanata dai nostri sguardi. Ma continui ad esserci, sei soltanto finita sull’altra costa, dove ti riabbracceremo”. Così ieri pomeriggio durante i funerali una cugina ha voluto ricordare Romina Pintore, il consigliere comunale di Vergiate morta a 35 anni per un male incurabile. Con un’immagine dinamica e serena, di un’imbarcazione che placida prende il largo. E il sole ha fatto capolino dalle nuvole e ha sorriso alla navigante che ha raggiunto il porto sicuro.

Romina amava la vita e gli altri, e intorno alla sua salma si sono stretti tutti i vergiatesi e non solo. Nella chiesa gremita rose bianche e fiori rosa, per una ragazza che ha lasciato la vita troppo presto. Sulla bara di legno chiaro un cofano di rose bianche con al centro un cuore rosso, segno dell’amore dei suoi cari. Dei suoi parenti venuti in gran numero dalla Sardegna e del suo papà Antioco, che con una forza d’animo indicibile è andato incontro alle persone che a gruppi entravano in chiesa. Un funerale con tutte le onorificenze: il gonfalone del Comune di Vergiate, il sindaco Alessandro Maffioli in fascia tricolore con i consiglieri, una rappresentanza dell’Associazione Carabinieri di Sesto con i loro picchetti. E un’Ave Maria finale cantata che ha accompagnato il feretro all’uscita. «Romina ora è in cielo con Gesù e sua mamma che l’ha chiamata a sé» ha ricordato don Cesare nell’omelia. «Noi l’accompagnamo nel suo viaggio e l’affidiamo alla misericordia di Dio. La fede vacilla davanti alla morte di una persona giovane: perfino Giobbe di fronte alle difficoltà che dovette affrontare chiese a Dio di comprendere. Noi oggi non abbiamo risposte, soltanto un giorno potremo intuire il grande progetto divino». Nel dolore delle relazioni che si spezzano don Cesare ha invitato a trovare consolazione nella preghiera. Poi ha commentato il Vangelo di Giovanni del chicco di grano che se muore produce molto frutto. «Un chicco di grano è caduto in terra fra noi. Il frutto è il bene che Romina ci ha voluto».

b.melazzini

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