Parigi, 27 feb. (TMNews) – Il presidente francese Nicolas Sarkozy ha dovuto separarsi oggi dal suo ministro degli Esteri Michèle Alliot-Marie, contestatissima per le sue dichiarazioni e i suoi comportamenti di fronte alla rivolta nordafricana. Ora Sarkozy dovrebbe rilanciare una politica estera lasciata senza voce dalle rivoluzioni arabe. Il ministro degli Esteri – che dovrebbe essere sostituita dall’attuale ministro della Difesa Alain Juppé – ha presentato oggi pomeriggio le dimissioni al presidente con una lettera in cui afferma “Sebbene sia convinta di non aver mancato al mio dovere, ho deciso di lasciare le mie funzioni di ministro degli Esteri. Non posso accettare che alcuni usino dei trucchi per cerare di far credere a un indebolimento della politica internazionale della Francia”.
Già fedele alleato di Sarkozy, ministra della Difesa e ministra degli Interni, Michèle Alliot-Marie, 64 anni, era diventata un peso per il presidente in seguito a una serie di gaffes, ma ha anche fatto da parafulmini attirando a sè tutte le critiche rivolte alla politica francese per la troppa vicinanza con i regimi tirannici del Nord Africa.
Tutto è cominciato con la sua sciagurata offerta di mandare la polizia francese a dare una mano all’allora presidente tunisino Ben Ali per domare laa rivolta popolare; era l’11 gennaio. Uno dei tanti sintomi di quanto i paesi occidentali siano stati presi alla sprovvista dal senso e dall’ampiezza delle proteste. Poi c’è stata la polemica sulle vacanze che la signora ha passato in Tunisia a fine 2010, proprio nell’aereo privato di un personaggio vicino al presidente. La crisi della diplomazia sta avvelenendano il clima politico in Francia, un clima già assai sfavorevole al presidente che l’anno prossimo affronta le urne.
Per giustificare il rimpasto di governo ed esporre la sua filosofia sulle rivoluzioni nel mondo arabo, Sarkozy parlerà questa sera in televisione e secondo l’Eliseo darà “una mappa e le prospettive della Francia in questo mondo che si muove”. Comunque, Sarkozy dovrebbe fare appello a Alain Juppé, 65 anni, ex fedelissimo e primo ministro di Jacques Chirac, recentemente tornato in politica dopo aver pagato lo scotto di certe accuse di corruzione. La rivincita di Juppé insomma che diventerebbe l’uomo forte del governo, praticamente un “vicepresidente”. E sì che Sarkozy aveva effettuato l’ultimo rimpasto appena tre mesi fa. AL posto di JUppé alla Difesa arriverebbe il leader dei senatori Ump Gérard Longuet. E il ministro degli Interni Brice Hortefeux, anche lui molto criticato, cederebbe il posto al braccio destro di Sarkozy all’Eliseo, Claude Guéant.
Ma l’arrivo di Juppé non basta secondo l’opposizione socialista. “Oggi la voce della Francia non esiste più. E’ un naufragio” afferma la leader socialista Martine Aubry.
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