VARESE Nuovo record per la benzina in Italia: euro 1,412 il litro e ormai lo stupore prende l’automobilista solo quando s’accorge che cala. Di questo passo, c’è solo da chiedersi quanto sia lontano il raggiungimento della cifra tonda, un euro e 50 centesimi il litro, pari alle tremila lire di vecchio conio. Quelli che nel 1999 dicevano «ormai siamo al duemila, duemila lire per litro di benzina» sono solo storia, anzi, storiella.
In Canton Ticino, ieri, un litro di benzina a 95 ottani poteva essere acquistato per 1,210
euro, venti centesimi in meno, al cambio di 1,31 euro contro franco, più costoso rispetto ai giorni scorsi, quando il franco svizzero si era abbassato un po’ e quindi anche il cambio era più favorevole per l’euro. Il mese scorso, non è mancata l’occasione per fare il pieno a 1,018 il litro e sembrava l’Eldorado, ma non è più tempo, per nessuno, di stabilità. Il confronto tra prezzi alle pompe ticinesi e alle pompe italiane va aggiornato pressoché di giorno in giorno. Negli ultimi mesi, s’è addirittura verificato un prezzo inferiore in Italia per i possessori di carta sconto, che beneficiano di una riduzione sul prezzo alle pompe di 0,18 centesimi per litro se residenti entro i dieci chilometri dal confine e di 0,10 centesimi per litro se residenti entro i 20 chilometri. Ai prezzi di ieri, il risparmio in Svizzera per i beneficiari di carta sconto era di 2-3 centesimi il litro, annullato dai gestori sul nostro versante che praticano gli sconti concessi dalle Compagnie e dai self service. Ma è l’effetto psicologico quello che conta e basta pochissimo nella microeconomia di confine per cambiare la direzione dei flussi dei pendolari del pieno o della spesa. E rimane il problema di fondo: che cosa succederà della carta sconto benzina? È stata utilizzata per anni con soddisfazione perché ha consentito di trattenere automobilisti nelle province di confine, mantenere impianti e conferire gettito all’Erario. Ma non sempre la carta sconto ha reso conveniente far benzina alle nostre pompe, frenando l’esodo, in quanto non riusciva a coprire la differenza di 25-30 centesimi a favore degli impianti ticinesi e proprio quest’estate, si è verificato il caso paradossale che, con lo sconto di 0,18 centesimi, la benzina costava meno in provincia di Varese o di Como che nel Canton Ticino: una prova concreta della necessità di flessibilità. Infatti, questa flessibilità era stata prevista nel provvedimento regionale di riforma della carta sconto: i prezzi tra Italia e Svizzera sarebbero stati allineati, con rilevazione da parte delle ambasciate e correzione dello sconto secondo l’andamento dei prezzi al di qua e al di là dal confine. Ma di quel provvedimento di due anni fa non s’è saputo più niente.
Maria Castelli
colombo
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