Chignolo d’Isola, 27 feb. (TMNews) – “Bestie, avete ucciso un angelo”: è una signora anziana di Madone a dirlo, ferma a pochi centimetri dal nastro bianco e rosso dei carabinieri, che separa i giornalisti e i cittadini da quell’ultimo tratto di via Bedeschi, a Chignolo d’Isola, che porta dritto al luogo del ritrovamento del cadavere di Yara Gambirasio.
Quella signora è una delle tante che oggi pomeriggio, hanno iniziato ad arrivare in questa anonima zona industriale che si sta trasformando in meta di un pellegrinaggio sofferto. Sono tanti, centinaia, da Madone, Chignolo, Brembate Sopra, da tutta la Bergamasca, da mezza Lombardia. Tutti colpiti dall’orrore che campeggia sulle prime pagine dei giornali nazionali e locali di oggi, triste domenica.
Qualcuno porta un fiore, altri si fermano solo a guardare. “Adesso Yara è un angelo”: è quella stessa signora anziana a dirlo ad un nipotino, subito dopo aver lanciato strali contro “chi può aver fatto questo”, un massacro brutale. Dalle due del pomeriggio il pellegrinaggio incessante. Anziani, mamme, papà, bambini. Qualcuno ha messaggi di cordoglio, altri, tanti altri usano parole dure. “Certa gente andrebbe appesa in piazza” dice un papà, mentre la mamma tiene il figlioletto in braccio.
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