Brebbia, i ladri entrano a scuola Rabbia e appello su Facebook

BREBBIA Proseguono le indagini dei carabinieri di Besozzo sul singolare furto di strumenti musicali alla scuola media “Don Macchi” di Brebbia, avvenuto durante le vacanze natalizie, mentre l’indignazione di studenti, insegnanti e cittadini arriva anche sul web.
Il lavoro delle forze dell’ordine è concentrato in queste ore nello studio delle immagini registrate da una telecamera del sistema di videosorveglianza del comune posta nelle vicinanze della scuola che si trova in piazzale Aldo Moro. L’obiettivo è

cercare di dare un volto ed un nome ai responsabili dell’insolito furto, avvenuto in due riprese tra il 30 dicembre ed il 3 gennaio scorsi.
I ladri dopo essere passati dalla palestra e aver forzato una porta interna si sono diretti a colpo sicuro nell’aula di musica, portando via gli strumenti e lasciando perdere i computer e la cassaforte. Un bottino cospicuo composto da una batteria, una tastiera, un basso elettrico e due amplificatori, per un valore totale di circa duemila euro. La rabbia di docenti e studenti si è riversata subito, a poche ore dalla scoperta dell’avvenuto furto al ritorno dalle vacanze, anche su Facebook, il più popolare tra i social network. «Restituite gli strumenti musicali alla scuola media di Brebbia» è l’appello del professor Gianmassimo Figuccio, insegnante d’inglese della scuola, il quale ha creato anche un gruppo di protesta virtuale su Facebook, al quale hanno aderito subito una ventina di persone tra cui anche brebbiesi, ex studenti e docenti della scuola media, tutti accomunati dall’indignazione. «E’ un fatto vergognoso – commenta un’insegnante della “Don Macchi” – rubare in una scuola è davvero qualcosa di deprecabile e inaccettabile». Gli strumenti musicali rubati dai ladri oltre che per le attività didattiche venivano utilizzati dagli studenti per esibirsi in saggi e concerti organizzati durante le feste della scuola. «Mamma mia dove siamo finiti- esclama Rebecca, una studentessa – arrivare a rubare gli strumenti in una scuola; che tristezza, ma speriamo che i carabinieri riescano a risalire ai responsabili».
Nessuno si capacita né vuole rassegnarsi ad un gesto tanto deprecabile. A scuola e in tutta Brebbia in queste ore non si parla d’altro che del furto degli strumenti musicali. «E’ tristissimo – dice Vittorio, un ex alunno delle medie brebbiesi – solo in Italia possono succedere cose simili».

b.melazzini

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