Euro/ Trichet: Sanzionare chi sfora su debito o va troppo lento


Bruxelles, 21 giu. (Apcom)
– Il presidente della Bce, Jean-Claude Trichet, ha sottolineato oggi a Bruxelles la necessità di procedere a un risoluto rafforzamento del Patto si stabilità, cogliendo “l’opportunità” che si presenta oggi di procedere alle modifiche necessarie, e “spingendo al limite” le possibilità esistenti con l’attuale Trattato. “Dobbiamo avere strumenti efficaci – ha detto durante un’audizione in commissione Affari economici e monetari dell’Europarlamento – per impedire, e quando è necessario correggere, i livelli eccessivi di deficit di debito pubblici”.

Per Trichet “è essenziale un’attuazione più rigorosa delle regole e delle procedure, fra l’altro accrescendo l’automaticità e la velocità delle tappe procedurali” nell’istruttoria per deficit eccessivo. “L’attivazione delle sanzioni deve avvenire in modo semi-automatico”, ovvero sulla base di parametri prefissati, e senza che siano necessarie decisioni politiche una volta che quei parametri sono violati”.

La sorveglianza di bilancio “deve essere più diretta ed efficace, e deve essere basata su un monitoraggio e valutazioni più indipendenti”. Quest’ultimo punto non è una critica alla Commissione europea, per la quale anzi Trichet chiede più poteri, sostenendo che l’Esecutivo Ue dovrebbe poter avanzare ‘proposte’, modificabili solo all’unanimità da parte degli Stati membri, e non delle mere ‘raccomandazioni’. come prevede il Patto di stabilità, che possono essere cambiate dai governi. Un organismo indipendente per il monitoraggio dei bilanci potrebbe essere costituito all’interno stesso della Commissione, ha detto il presidente della Bce rispondendo agli eurodeputati.

In caso di violazioni della disciplina di bilancio, ha detto poi Trchet, “le sanzioni devono essere applicate molto prima e avere un campo di applicazione molto più ampio. Le sanzioni, inoltre, dovranno applicarsi anche al rapporto debito/Pil eccessivo (e non solo ai deficit sopra il 3%, ndr), e anche quando i paesi non fanno sufficienti progressi verso gli obiettivi di bilancio di medio periodo”.

“Deve essere considerato – ha concluso il presidente della Bce – un più vasto ventaglio di sanzioni, insieme a quelle non finanziarie e procedurali, come rapporti di attuazione delle manovre correttive più rigorosi e la limitazione o sospensione del diritto di voto” dei paesi interessati.

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