Berlino, 15 gen. (TMNews) – Altre 934 aziende di allevamento
suino, avicole e per la produzione di uova sono stati chiusi in
Germania sempre a causa del rischio di contaminazione da
diossina. Lo ha reso noto il ministero dell’Agricoltura tedesco.
Si tratta “di uno scandalo nello scandalo”, come lo ha definito lo stesso ministro, Ilse Aigner. L’azienda produttrice dei mangimi per animali, la Harles und Jentzsch, infatti, non avrebbe fornito alle autorità una lista completa dei suoi clienti. Quando il Land della Bassa Sassonia (nord), dove ha sede l’azienda, se ne è accorto, lo ha comunicato alla Procura, che adesso indaga sulla ditta per “negligenza” o addirittura per “azione premeditata”.
Secondo le autorità regionali della Bassa Sassonia, le uova, il pollame e la carne suina frutto di questi allevamenti hanno potuto essere commercializzati liberamente per oltre dieci giorni, prima che le autorità lo scoprissero. Gli allevamenti coinvolti si trovano principalmente in Bassa Sassonia, ma anche nel Nordreno Westfalia, in Baviera e nel Brandeburgo.
Ieri Aigner ha presentato un decalogo di misure per rafforzare la sicurezza alimentare e proteggere i consumatori. All’apice della crisi, ad inizio gennaio, vennero chiuse 4.700 aziende, di cui, fino a ieri, ne restavano chiuse appena 316.
Fcs
© riproduzione riservata