Washington, 2 dic. (Apcom) – L’alieno esiste ed è già fra di noi: per essere precisi, sul fondo di un lago californiano dove i ricercatori della Nasa hanno scoperto un batterio con un metabolismo basato sull’arsenico. In realtà, il termine “alieno” va preso con le molle: è uno dei tanti batteri “estremofili”, in grado cioè di sopravvivere in condizioni che – per gli esseri umani e la maggior parte degli organismi terrestri – sarebbero inospitali quando non fatali.
Tuttavia, si tratta del primo caso in cui l’arsenico viene preso come componente fondamentale per lo sviluppo di un organismo: fino ad oggi la vita era sempre risultata dipendere da altri elementi quali carbonio, idrogeno, azoto, ossigeno, zolfo e fosforo, elemento quest’ultimo affine come caratteristiche chimiche all’arsenico.
Proprio la possibilità di un intercambio tra fosforo e arsenico (che negli esseri umani funziona solo imperfettamente, di qui l’effetto tossico) aveva dato luogo al progetto di ricerca, incentrato sul lago Mono, che presenta concentrazioni elevate di sali e di arsenico. Il prelievo di un campione di sedimenti, immerso in una soluzione di arsenico e (poco) fosforo, ha prodotto un solo sopravvissuto, un batterio battezzato come Gfaj-1; si tratta in realtà di un microrganismo già noto, ma che fino ad ora non aveva mai dimostrato di poter sopravvivere anche in un ambiente a priori ostile.
Mgi
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