Gorla Minore Sono passati già quattro mesi da quel 22 febbraio, quando Angelo Canavesi fu freddato da due colpi di pistola nel distributore di benzina che gestiva da 35 anni a Gorla Minore. Un tentativo di rapina finito in tragedia per poche centinaia di euro, un delitto efferato che non ha ancora trovato giustizia. Quella mattina il rapinatore riuscì a fuggire facendo perdere ogni traccia dietro di sé, nonostante le indagini a tutto campo da parte dei carabinieri.
/>L’onorevole Marco Airaghi, consigliere del Ministro della Difesa per le Attività Aerospaziali, concittadino e amico di Angelo, la mattina dell’omicidio ha espresso parole di cordoglio per i familiari e ha chiesto che la morte del suo benzinaio trovasse giustizia. «Ad oggi non ci sono novità, ed è sconfortante – commenta l’onorevole a quattro mesi di distanza – Più ci si allontana dalla data dell’omicidio e più è difficile arrivare ad una conclusione positiva. So che le forze dell’ordine stanno facendo il possibile per trovare chi ha ucciso Angelo. Dobbiamo confidare nel loro lavoro e nelle indagini». Emanuele e Sara, i figli di Angelo, hanno riaperto il distributore: «Stanno portando avanti con grande coraggio l’attività del padre, grazie anche all’appoggio e al sostegno della comunità di Gorla Minore – spiega Airaghi – davanti al distributore c’è sempre un via vai continuo di auto, di amici e persone che continuano a fare sentire la loro vicinanza ai familiari. Tutto ciò significa che il nostro territorio è capace ancora di dimostrare un grande senso di solidarietà». La stessa solidarietà che ha caratterizzato la giornata di domenica, quando si è svolto a Gorla Maggiore il primo trofeo in memoria di Angelo Canavesi, organizzato dalla Società ciclistica Sport Club Severino Canavesi, che prende il nome del padre di Angelo. Anche il figlio è stato da giovane un forte corridore e in seguito non ha mai abbandonato questa passione sostenendo le squadre giovanili.
L’onorevole Airaghi parla anche di sicurezza, dato che quella dei benzinai è una categoria sempre esposta al rischio a fronte di guadagni spesso irrisori: «Anche se troppo tardi, sono stati istallati i sistemi di videosorveglianza e i sindaci stanno lavorando per rendere obbligatoria l’installazione da parte delle compagnie petrolifere. Un’iniziativa importante». Al momento la proposta lanciata dal sindaco Giuseppe Migliarino di portare la proposta di legge in Parlamento, è stata approvata in tutti i consigli comunali della Valle Olona. Adesso si dovrà cercare di sensibilizzare i politici a livello più alto. Intanto continua fino a fine mese la raccolta fondi in favore della famiglia Canavesi aperta dall’associazione dei gestori di carburanti: il conto corrente è pubblicato sul sito internet gestoricarburanti.it.
Valeria Arini
f.artina
© riproduzione riservata