Palermo, 7 ott. (Apcom) – Francesco Di Fresco, boss 53enne legato alla cosca di Corso dei Mille, era uno dei cinque mafiosi più pericolosi ancora a piede libero a Palermo; tra i cento più ricercati in Italia. La sua latitanza, cominciata nel luglio del 1995, quando fu raggiunto da un ordine di custodia cautelare con l’accusa di concorso in omicidio, sequestro di persona e distruzione di cadavere, è finita stamani grazie al lavoro degli agenti della squadra mobile del capoluogo siciliano.
Di Fresco si trovava in un appartamento a pochi passi dall’ospedale Villa Sofia, nella zona dello stadio. Un’abitazione che, che come raccontato dagli agenti che lo hanno catturato, era simile ad un bunker. La casa del mafioso, infatti, godeva di numerosi intercapedini e doppi muri, attraverso i quali il boss poteva tentare la fuga. Come già accaduto in passato, anche stamattina, davanti agli uffici della Questura di Palermo, all’arrivo del mafioso si sono ripetute scene di giubilo tra gli agenti della Catturandi e semplici cittadini. Dal ministro degli Interni, Roberto Maroni, al Guardasigilli Angelino Alfano, unanime è il coro di soddisfazione per la cattura di Francesco Di Fresco. In Sicilia, il presidente dell’Ars, Francesco Cascio, ha voluto complimentarsi con gli uomini della mobile di Palermo, sottolineando come questo arresto rappresenti un passo in avanti nel progetto di sradicamento del fenomeno mafioso dall’isola.
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