Tunisi, 16 gen. (TMNews) – La nuova leadership tunisina, di fronte a saccheggi e violenze diffuse, cerca di riprendere il controllo della situazione nel Paese, dopo la fuga nella notte tra venerdì e sabato dell’ex presidente Zine El Abidine Ben Ali verso l’Arabia Saudita. E mentre il leader libico Muammar Gheddafi si dice dispiaciuto per la sorte toccata al capo dello Stato, gl episodi di violenza non si placano nella capitale: questa notte uno scontro a fuoco tra forze dell’ordine ha provocato tre vittime.
A Tunisi e nella periferia gli abitanti cercano di organizzarsi in comitati di difesa: molti gruppi di saccheggiatori e vandali sono stati chiarimenti identificati come composti da partigiani di Ben Ali o da poliziotti legati all’ex regime. Il principale sindacato del Paese, l’UGTT, ha lanciato un appello dalla televisione nazionale per la formazione di comitati di sicurezza di quartiere affinché la gente possa difendersi da sola in caso di attacchi.
Dall’entrata in vigore, col buio, del coprifuoco, il centro di Tunisi è totalmente deserto, chiusi tutti i caffé e i negozi.
Visibile solo la presenza delle forze armate. E proprio tra fazioni delle forze dell’ordine – partigiani di Ben Ali e delle istituzioni rimaste in carica – questa notte c’è stato un conflitto a fuoco: secondo alcuni testimoni e fonti d’informazione locali, tre persone sono rimaste uccise.
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