Tunisia/Giornalista rivendica formula “Rivoluzione del gelsomino

Tunisi, 17 gen. (TMNews) – Il giornalista tunisino Zied El Hani rivendica la paternità del nome “Rivoluzione del gelsomino” dato alle manifestazioni che venerdì hanno portato alla caduta dell’ex presidente tunisino Zine El Abidine Ben Ali. “Si, sono io”, ha dichiarato all’Afp il giornalista, fortemente critico dell’ex regime nonostante lavori per il quotidiano Essahafa che appartiene al gruppo governativo La Presse.

Simbolo di purezza e tolleranza, il profumatissimo gelsomino è un fiore bianco caratteristico della Tunisia, utilizzato abbondantemente nelle campagne di promozione turistiche nel Paese. Zied El Hani spiega di essere l’autore di un testo intitolato “Rivoluzione del gelsomino” che è stato messo online il 13 gennaio sul suo blog denominato “Il giornalista tunisino”, che era oscurato prima della recente revoca della censura su internet.

Nella storia recente, diverse rivoluzioni popolari hanno preso i nomi di fiori: Rivoluzione dei Garofani in Portogallo (1974), delle Rose in Georgia (2003) e dei Tulipani in Kirghizistan (2005). Poetico, il testo “Rivoluzione del gelsomino” descrive il popolo tunisino come “straordinario” per non aver limitato le sue rivendicazioni agli aspetti sociali ma per averle dato una dimensione politica.

Zied El Hani è stato l’autore di diverse audaci iniziative sotto “l’ancien régime”. Ultimo in ordine di tempo: il 31 dicembre, insieme a cinque giornalisti, è entrato nella sede del ministero dell’Interno per protestare contro gli “ostacoli” frapposti “al libero esercizio” della professione. “Siamo andati a portare una lettera di protesta all’ex ministro dell’Interno (Rafik Belhaj Kacem), che consideriamo responsabile degli attacchi contro i nostri colleghi e degli ostacoli frapposti al nostro lavoro”, aveva raccontato Zied El Hani. Questa iniziativa, era stata decisa in risposta alla convocazione di un giornalista che contestava la confisca del suo materiale.

Ziad El Hani fa parte di un collettivo i cui membri avevano fatto richiesta per delle radio libere in Tunisia senza avere alcune risposta mentre dei parenti di Ben Ali venivano autorizzati ad aprire delle radio private. (con fonte Afp)

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