Parkinson, a Bergamo casi sopra la media

La malattia di Parkinson ha un’incidenza in Bergamasca che oscilla intorno ai 295 nuovi casi l’anno – sopra la media nazionale, anche se di poco – con un aumento direttamente proporzionale all’età della popolazione: in provincia di Bergamo si registrano oltre 2.400 casi.

La Bergamasca però può considerarsi all’avanguardia nell’approccio a questa complessa malattia: gli Ospedali Riuniti di Bergamo, con l’apporto dell’Aip, hanno attivato servizi innovativi. Da settembre è in funzione un ambulatorio dedicato al Parkinson (5 giorni su 7).

Sono già 350 i pazienti che se ne sono avvalsi per un controllo e 8 coloro che si sono rivolti ai Riuniti per una prima visita o inviata da altre strutture. Il bacino di utenza del servizio è di 1.200 pazienti, a cui si aggiungono i 90 sottoposti a intervento di elettrostimolazione celebrale, la Deep brain stimulation (Dbs), per cui i Riuniti sono centro di riferimento provinciale.

E proprio del Parkinson in provincia di Bergamo si è occupato il seminario provinciale sul tema «Nuove prospettive di cura e Servizi alla persona per il miglioramento della qualità di vita nella malattia di Parkinson» che si è tenuto alla Casa di riposo Fondazione Santa Maria Ausiliatrice di via Gleno.

I lavori sono stati aperti da Marco Guido Salvi, presidente dell’Associazione parkinsoniani di Bergamo, con interventi di Giuseppe Imbalzano, direttore sanitario dell’Asl, di Alberto Zucchi, epidemiologo dell’Asl, Claudio Sileo, direttore sanitario dei Riuniti, e Bruno Ferraro, neurologo responsabile del Day Service.

Hanno portato i loro saluti la senatrice Alessandra Gallone, il consigliere regionale Carlo Saffioti e il direttore generale dei Riuniti, Carlo Bonometti.

Nell’allegato trovate copia della relazione presentata dall’Asl con tutti i dati sulla malattia

r.clemente

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