Washington, 8 ott. (Apcom) – L’imponente ambasciata del Canada a Washington, a metà strada tra la Casa Bianca e il Campidoglio, ospiterà stasera i ministri finanziari e i governatori delle banche centrali del G7 in un vertice informale che vede in primissimo piano le tensioni sul mercato valutario e la possibilità che scaturiscano in una guerra dei cambi. La cena di Pennsylvania avenue, alla quale l’Italia sarà rappresentata dal ministro dell’Economia Giulio Tremonti e dal governatore della Banca d’Italia Mario Draghi si svolge a margine dei lavori del Fondo Monetario Internazionale e della Banca Centrale e non prevede un comunicato finale.
Ma è proprio l’informalità dello schema e la sua agenda “flessibile” a rendere possibile una discussione franca su di un tema controverso come quello dei cambi. “Gli eventi recenti illustrano il fatto che le pressioni e la necessità di aggiustamenti sono in crescita”, aveva detto nei giorni scorsi da Montreal il vicegovernatore della Banca Centrale canadese Tiff Macklem, al quale ha fatto eco il ministro delle Finanze canadese Jim Flaherty, che ha la presidenza del G7. Durantel’incontro si discuterà delle divergenze tra i Paesi che vorrebbero tassi di cambio più flessibili e la Cina, che resiste alle richieste di lasciare apprezzare la propria valuta.
Dal canto suo la Cina ha ribadito ieri il proprio “impegno ad andare verso un tasso di cambio flessibile”, ma sottolineando che la riforma della propria valuta dovrà essere graduale. Il vicegovernatore della Banca Centrale cinese Yi Gang, parlando durante un forum organizzato a Washington, ha ricordato che “approccio e velocità di attuazione devono essere graduali, per il bene della Cina e del mondo”.
Bol
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