Il Cairo, 18 gen. (TMNews) – Si moltiplicano nel mondo arabo gli emuli del giovane ambulante tunisino, Mohamed Bouaziz, che il 17 dicembre scorso si diede fuoco, scatenando le manifestazioni di piazza che la scorsa settimana in Tunisia hanno costretto alla fuga l’ex presidente Zine El Abidine Ben Ali.
Oggi in Egitto un avvocato sui 40 anni ha tentato il suicidio dandosi fuoco davanti la sede del governo al Cairo, mentre ad Alessandria d’Egitto, un disoccupato di 25 anni – con disturbi mentali secondo le autorità – si è immolato allo stesso modo mentre si trovava nella sua abitazione, ed è morto poco dopo in ospedale per le ustioni riportate. Un terzo caso è stato sventato sempre oggi al Cairo, quando la polizia ha arrestato un uomo che si dirigeva verso il Parlamento con delle taniche di benzina, forse per compiere il gesto estremo.
Ieri un altro uomo si era dato alle fiamme, sempre di fronte alla sede del Parlamento egiziano, e cinque casi di ustioni gravi in seguito a tentati suicidi sono stati registrati negli ultimi giorni in Algeria e uno in Mauritania. Oggi, inoltre, anche in Francia un adolescente francese ha cercato di darsi fuoco in una scuola di Marsiglia e versa ora in condizioni gravissime.
Dopo tutti questi casi di suicidi o tentati suicidi oggi è intervenuta anche Al Azhar, la più alta istituzione accademica dell’Islam sunnita, per ribadire che il suicidio non è ammesso “in nessun caso nell’Islam”. “L’Islam vieta categoricamente il suicidio e non permette di separarsi dal corpo per esprimere un malessere, una collera o una protesta”, ha dichiarato il portavoce di Al Azhar, Mohamed Rifaa al Tahtawi. (fonte Afp)
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