Washington, 10 ott. (Apcom) – Anche se non siamo tornati negli anni settanta la sfida per l’Italia è composta da due parole e una di queste è ‘austerità’, secondo il governatore di Bankitalia Mario Draghi. “Il nostro obiettivo dovrebbe essere quello di coniugare crescita con austerità di bilancio, questo dovrebbe essere il nostro obiettivo. E certamente – afferma il numero Uno di via Nazionale da Washington, dove sta partecipando agli incontri annuali del Fondo Monetario – da quel punto di vista la Germania è un grande esempio perchè riescono ad avere un bilancio in ordine e una crescita molto marcata”.
Il termine austerità per l’Italia evoca esperienze significative negli anni ’70 anche in coincidenza con gli shock petroliferi. Ma Draghi sottolinea che, oggi, quel parallelo è improponibile. “L’austerità di ora – spiega – è un’austerità completamente diversa da quella di cui si parlava negli anni settanta. E’un’austerità che tra l’altro è stata avviata con l’approvazione di alcune leggi sul controllo del deficit e ora bisognerà attuarla. E’ un’austerità che guarda alla composizione del bilancio pubblico, posta per posta, ed effettua con lucidità i tagli e non taglia dove non è necessario”.
Qualche indicazione di dove ora non sia necessario parlare? “Di questo oggi non vorrei parlare siamo a Washington al Fondo Monetario”, risponde Draghi: “ci sono tante altre occasioni in cui possiamo parlare di queste cose”.
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Bol
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