San’a, 26 mar. (TMNews) – Il Congresso popolare generale (Cpg, al potere in Yemen) ha giudicato “inaccettabili” le dimissioni del presidente Ali Abdallah Saleh, reclamate dall’opposizione. La formazione politica ha accusato il partito islamista al Islah di istigare la contestazione.
Riunito ieri sera a San’a sotto la presidenza di Saleh, l’ufficio politico del Cpg ha passato “in rassegna le posizioni ostinate del partito al Islah e dei suoi alleati (…) che hanno chiuso la porta del dialogo e hanno cercato l’escalation”.
Fra questi alleati, l’ufficio politico ha citato i partiti dell’opposizione parlamentare, la guerriglia sciita del nord dello Yemen e la rete al Qaida, secondo un verbale della riunione pubblicato dall’agenzia ufficiale Sheba.
La manifestazione di sostegno al presidente Saleh, organizzata ieri a Sanaa parallelamente a quella dei manifestanti, esprime “l’attaccamento (del popolo) alla legalità constituzionale”, ha ritenuto l’ufficio politico. Questa manifestazione ha richiamato “tre milioni di persone” secondo il partito presidenziale, molte centinaia di migliaia secondo corrispondenti di stampa.
Al potere da 32 anni, ma sempre più isolato, dopo la sconfessione dei dignitari religiosi e dei capi tribali, il presidente Saleh ha garantito di non essere pronto a cedere il potere a una corrente minoritaria e a oppositori “avventurieri e complottisti”.
Fco
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