VERGIATE Quindici multe nell’arco di un mese e mezzo. Sarà rimasto a dir poco a bocca aperta, il signore che qualche settimana fa si è visto recapitare, una a una, le contravvenzioni partite dal flash dell’autovelox piazzato in territorio vergiatese, sulla Statale 629 Vergiate – Besozzo, all’altezza del primo semaforo, all’incrocio per Corgeno. Del suo caso se ne sta ora occupando Adiconsum di Varese che ha sottoposto la questione al proprio centro di Roma, specializzato in sanzioni agli automobilisti.
/>«Crediamo sia un bel problema avere 15 multe con cui fare i conti, rischiando anche di perdere la patente – spiegano dallo sportello di Adiconsum – . Il signore in questione usa quella strada ogni giorno per raggiungere la propria attività di lavoro e le multe che ha preso riguardavano un’andatura sui 73-74 chilometri all’ora. Abbiamo sottoposto il caso al nostro legale e siamo in attesa di conoscere se ci siano margini di intervento o meno».
Oltre al record di multe collezionate da una sola persona, iniziano ad essere tanti i cittadini che si rivolgono all’associazione a difesa dei consumatori per lo stesso, identico motivo.
«Le contravvenzioni sono ineccepibili», ha detto un paio di giorni fa il comandante della polizia locale del Comune di Vergiate Fabio Casati riferendosi alle migliaia di sanzioni scattate dall’autovelox di Corgeno tra luglio e agosto. «Nel 99,9 per cento dei casi è così, la multa va pagata» aggiungono dall’ufficio di Varese di Adiconsum. Ma un piccolo margine di riscatto può esserci o perlomeno ci sono cittadini che vogliono provarci e, prima di pagare, si rivolgono allo sportello a difesa dei consumatori che proprio sul caso dell’autovelox di Vergiate ha già ricevuto una ventina di persone interessate.
La modalità, ora, sarà quella di esaminare caso per caso. «Un’azione collettiva (la cosiddetta class action) non può essere intentata perché su certi temi, la legge non ammette un giudizio collettivo bensì soltanto una forma di pressione comune» informano da Adiconsum. Dunque, ciascuno dovrà pensare (ed agire) per sé. «Noi consigliamo di andare prima dai vigili e chiedere, se necessario, tutta la documentazione o le spiegazioni che non si dovessero evincere dal verbale. Dopodiché si può ricorrere al prefetto (che può annullare ma anche raddoppiare la multa) oppure al giudice di pace. Ma sono veramente pochi ad arrivare fin qui, anche perché, soltanto per iscriversi a ruolo, bisogna pagare 38 euro tra marche da bollo e contributo». A chi dunque avesse preso, facciamo un esempio, 43 euro di multa perché andava a una velocità di 66 chilometri all’ora, conti alla mano non conviene certamente mettersi in ballo.
Alessandra Pedroni
f.artina
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