BARDELLO Una taglia da mille euro a chi fornirà indicazioni utili per individuare quelle persone che seminano stricnina o veleni simili nel territorio comunale. Roberto Bolognini proprietario di Stelys, lo splendido esemplare di pastore belga ucciso dal veleno venerdì scorso dopo una passeggiata con la padrona nei boschi, ha affisso ieri mattina dei volantini in varie zone di Bardello. Sui fogli compare la foto a colori del cane, immortalato felice nel giardino di casa, e sotto la triste didascalia «ucciso
dalla stricnina in questo paese»; al centro l’offerta di mille euro per chi fornirà indicazioni utili ad invidiare i responsabili dell’avvelenamento. «Si garantisce l’anonimato assoluto ai benemeriti che risponderanno all’iniziativa» si legge in fondo al volantino.
Nessun desiderio di vendetta, garantisce l’autore del volantino, pur provato dalla morte del suo amato e fidato amico a quattro zampe. «Di questa iniziativa ho avvertito carabinieri e prefettura – afferma Roberto – tutte le informazioni che arriveranno saranno immediatamente girate alle forze dell’ordine a cui competono le indagini». Il padrone di Stelys vuole risvegliare le coscienze dei bardellesi. «La gente si deve rendere conto che i cittadini devono collaborare con le forze dell’ordine – prosegue il signor Bolognini – Spero che il compenso che ho offerto serva da stimolo e a dare un nome ed un volto a questi delinquenti che seminano esche alla stricnina sul territorio comunale». Le pene per chi uccide o maltratta gli animali sono state aumentate ma il triste fenomeno non si arresta. «Chissà quanti animali vengono avvelenati nel più totale silenzio senza che i cittadini sappiano nulla – prosegue Roberto – questo mio gesto vuole portare alla luce questo problema».
Stelys ha trovato la morte in un bosco a due passi da casa ed è morto sotto lo sguardo impotente dei suoi padroni. «Voglio capire i motivi che spingono queste persone a compiere questi atti, perché una motivazione ci deve essere per forza» insiste il signor Bolognini. «Più che di una cattiveria mirata si tratta di ignoranza – prosegue il cittadino di Bardello – altrimenti mi sarei aspettato un boccone avvelenato gettato direttamente nel mio giardino e non un’esca disseminata a caso in un bosco o in un prato del paese». Un gesto vile ma anche molto pericoloso e non solo per gli animali. «Pensiamo alle gravissime conseguenze se un’esca avvelenata venisse trovata in un prato da un bambino e messa in bocca» conclude amaro Bolognini.
Matteo Fontana
f.artina
© riproduzione riservata