Londra, 15 dic. (Apcom) – Il fondatore di WikiLeaks, Julian Assange, ha accarezzato per due ore la speranza di poter lasciare la sua prigione londinese, fino a quando la Svezia – che ne reclama l’estradizione – non ha fatto appello contro la sua liberazione su cauzione decisa nel pomeriggio dal tribunale di Westminster, bloccando di fatto la scarcerazione dell’australiano per almeno 48 ore.
L’Alta corte di giustizia avrà infatti due giorni di tempo per decidere se accogliere o meno l’appello di Stoccolma: in caso affermativo il fondatore di Wikileaks dovrà rimanere nel carcere londinese di “Wandsworth” fino ad una nuova convocazione in tribunale.
Julian Assange aveva accolto con il pollice alzato in segno di vittoria la decisione del tribunale di Westminster. Richiamato dopo circa un paio d’ore davanti alla corte, l’ex hacker si è visto notificare l’appello svedese che ha bloccato la sua liberazione.
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