CAZZAGO BRABBIA Si era rivolta al Comune per chiedere spiegazioni su una bolletta un po’ troppo esosa e ha scoperto che quell’importo racchiudeva anche la quota rifiuti del fratello. Peccato che quel familiare era morto da quattro anni, nell’ormai lontano 2004. E’ questa la singolare storia di Rosanna Iannizzi, da anni residente nel Comune di Cazzago Brabbia. E’ lei stessa incredula a raccontare quanto accaduto:
«L’altro giorno sono andata in Comune – dice Rosanna –
semplicemente per chiedere delle delucidazioni su questa bolletta dei rifiuti. La cifra da pagare mi è sembrata un po’ eccessiva e mi sono rivolta al responsabile comunale. Parlando con una signora ho scoperto che lei pur avendo una casa molto più grande della mia in realtà pagava molto meno di me». Rosanna vive in una casa da 50 metri quadrati e si è vista recapitare una bolletta da 173 euro. La donna non ci sta: «A questo punto mi sono insospettita – dice – mi sono detta che doveva esserci per forza un errore. Non potevo pagare così tanto vivendo in una casa tanto piccola». A questo punto Rosanna raggiunge gli uffici comunali: «Il dipendente comunale – racconta la donna di Cazzago – mi risponde che era compresa anche la quota di mio fratello, che però è morto nel 2004. Sono rimasta sbalordita perché mi ha spiegato che avrei dovuto fare la certificazione di morte, cosa che credevo fosse fatta automaticamente da un Comune nel momento in cui si verifica un decesso. Tanto più che non credo di aver seppellito io al cimitero comunale mio fratello e quindi non potevano non sapere che Pietro non c’era più da tempo».
La donna chiede solo spiegazioni: «Le bollette sono tutte a mio nome e mai avrei potuto immaginare che fosse compresa anche la quota di una persona morta da tempo. Non capisco la vicenda, anche perché Pietro viveva in affitto in un’abitazione diversa dalla mia e quindi non so neanche come si possa parlare di quota ereditaria o altro. Quella casa inoltre è ora occupata dalla Lega. Mi sento mortificata per le risposte ricevute in Comune. Speravo che il dipendente comunale prendesse le mie bollette e verificasse l’errore in attesa di recuperare quanto mi spetta. Chiedo al Comune che si facciano tutte le verifiche del caso perché si appuri che solo l’ultima bolletta è sbagliata e non tutte quelle che vanno dal 2004 a oggi. Mi aspetto che si faccia chiarezza sulla questione. Ora invierò la documentazione completa in Comune sperando che vengano rifatti al più presto i conti per capire se ci sono errori anche per gli anni precedenti».
Pino Vaccaro
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