BUSTO ARSIZIO La ricerca sugli effetti dell’uso di cannabis in età adolescenziale parte da Busto Arsizio. Sebbene ancora in fase sperimentale, lo studio effettuato dalla tradatese Cinzia Guidali, dottore in Neurobiologia all’Università dell’Insubria, apre molte strade sulle conseguenze patologiche causate dall’uso della droga leggera. La tesi della ricercatrice, pubblicata anche su una rivista internazionale, evidenzia, infatti, che l’uso di marijuana, assunta anche in dosi limitate in età adolescenziale, può favorire, se il soggetto è predisposto, la comparsa di patologie simil-schizofreniche in età
adulta. «Questo premio per me è una grande soddisfazione – ha commentato la ragazza – i fondi destinati alla ricerca, però, sono sempre limitati. Stiamo cercando».
La prima reazione, di fronte a quanto evidenziato dallo studio condotto nei laboratori di Busto, è quella della paura: «E’ agghiacciante – commenta Marco, diplomato al liceo scientifico Arturo Tosi di Busto – è risaputo che tra gli adolescenti l’uso di cannabis è diffuso, anche se è sempre nascosto». Il preside dimissionario dell’Itc Tosi, Benedetto Di Rienzo, crede invece che sull’uso e abuso di droghe leggere in età adolescenziale si debba fare sistema: «In Italia c’è molta ipocrisia su questo argomento – spiega Di Rienzo – Il problema c’è». Conferma anche un ex ispettore, ora nel volontariato, Bernardo Spoto.
Valeria Arini
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