BUSTO ARSIZIO Bambina Berra non se l’è sentita di andare in tribunale, di rivedere quelli che le hanno quasi tolto la vita e le hanno portato via suo marito, Pino. Il loro figlio, Daniele Sporchia, però è arrivato ieri in aula per l’apertura del processo del massacro di Borsano e ha rivisto per la prima volta la quasi ex moglie.
Gli autori dell’omicidio e del tentato omicidio ieri sono comparsi davanti al gup di Busto Alessandro Chionna: Daniela Craici,
nuora delle vittime, Christian Palatella, figlio nato dal primo matrimonio di Daniela sposata in seconde nozze a Daniele, e Luca Modena, amico di Christian, hanno chiesto personalmente l’ammissione al rito abbreviato durante l’udienza preliminare celebrata alle 9.30 di ieri. Daniela Craici, capelli raccolti in una crocchia, sorrideva dalla cella all’interno dell’aula, pare che sia rammaricata dall’impossibilità di non vedere abbastanza spesso la figlia, sorella minore di Christian, mentre il primogenito lo incontrerebbe una volta a settimana in carcere a Vigevano dove entrambi sono detenuti. Christian, a sua volta, è apparso tranquillo, serio e non più stravolto come quella mattina del 28 settembre quando fu arrestato dai carabinieri della compagnia di Busto Arsizio poche ore dopo il delitto. Modena, a sua volta, era pacato, lo sguardo lontano. Fuori dall’aula c’era il padre Mario: «E’ una cosa terribile sua per mio figlio che per me – ha detto – Oggi sono qui per capire cosa accadrà. Mio figlio ha sbagliato, era lì quella sera ma non ha ucciso nessuno».
Le parti civili ammesse al procedimento sono Bambina Berra, Daniele Sporchia e il Comune di Turbigo con la Protezione civile turbighese, della quale Sporchia fu uno dei fondatori ed era il responsabile sino al momento dell’aggressione. Il gup ha fissato il calendario per la discussione dell’abbreviato: il 28 ottobre parleranno accusa, rappresentata dal pm Silvia Isidori, e parti civili, l’11 novembre sarà la volta delle difese.
Simona Carnaghi
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m.lualdi
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