CASTELVECCANA (a. pag.) Di Patrizia Rognoni non c’è più alcuna traccia. Dal 16 settembre 2009. Così come del suo computer portatile. Questo il nuovo particolare rivelato ieri sera dalla trasmissione “Chi l’ha visto” che è tornata ad occuparsi del caso. Una sparizione che da oltre un anno e un mese rimane senza spiegazioni. «E se le ragioni fossero nascoste proprio in quel computer?» è l’interrogativo sollevato nel corso del programma. «Di sicuro – hanno confermato le amiche,
tra cui Pucci Finizio – non se ne separava mai. Lo portava sempre con sé. Ogni giorno. Dal negozio che aveva aperto a Lugano alla casa di Castelveccana che ha lasciato la sera di quel mercoledì». In tutta fretta. Lo sostiene l’amica Valeria Pozzi. «All’interno le luci erano accese – ha ricordato davanti alle telecamere – c’erano la borsa e il cellulare. Come se qualcosa o qualcuno l’avessero costretta a uscire». Al punto che, è stato ribadito nel servizio, «anche gli inquirenti della procura di Varese che indagano sul caso tra le ipotesi non scartano quella dell’omicidio». «Per me è stata uccisa – ha confessato anche da Lugano una conoscente che ha un’attività vicino a quella aperta da Patrizia – perché non si spiega altrimenti questo silenzio». «Non sarebbe mai fuggita di sua iniziativa – le ha fatto eco Valeria Pozzi, altra amica e vicina di casa – perché non avrebbe mai potuto lasciare sua figlia». Così il nuovo elemento preso in considerazione è stato proprio il portatile. Svanito nel nulla insieme alla 56enne.
s.bartolini
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