Bruxelles, 10 nov. (Apcom) – I 145 milioni di euro di fondi Ue per la Campania, congelati dalla Commissione europea dal 2007 a causa della mancata risposta delle autorità competenti alla crisi dei rifiuti, restano bloccati perché non ci sono le condizioni che la stessa regione Campania si era impegnata a rispettare Lo ha ribadito oggi, durante una conferenza stampa a Bruxelles, il commissario europeo alle Politiche regionali, Johannes Hahn.
“Non è stata rispettata, finora, la condizione di mettere in opera un concetto globale per una soluzione sostenibile dello smaltimento dei rifiuti: Se questa condizione verrà rispettata, i fondi Ue assegnati alla Campania verranno sbloccati e non andranno persi”, ha affermato Hahn rispondendo a un cronista. Fonti della Commissione hanno poi confermato che, se dovesse esservi una seconda procedura d’infrazione, con una seconda condanna della Corte Ue di Giustizia contro l’Italia, dopo quella del marzo scorso, i fondi comunitari andrebbero persi, oltre al fatto che l’Italia si troverebbe costretta a pagare forti multe giornaliere per ogni giorno di permanenza nella situazione di inedempimento della sentenza della Corte.
Il blocco dei fondi, hanno aggiunto le fonti, è stato possibile perché la condizione dell’attuazione di una strategia complessiva e sostenibile per lo smaltimento dei rifiuti era stata posta dalla stessa giunta Bassolino, all’epoca in cui la Regione Campania aveva negoziato con Bruxelles, insieme al governo centrale, l’attribuzione dei fondi comunitari per i progetti relativi al settore dei rifiuti.
La documentazione portata a Bruxelles dal governatore della Campania Stefano Caldoro non sembra sufficiente a soddisfare la condizione di questo piano complessivo e sostenibile per lo smaltimento dei rifiuti che si attendeva la Commissione, secondo quanto ha già fatto capire chiaramente il mese scorso il commissario Ue all’Ambiente Janez Potocnik.
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