Castel Gandolfo, 13 apr. (Apcom) – Gesù Cristo risorto “ci infonde vigore per sostenere le dure prove dell’esistenza e per lottare contro il peccato ed il male”: lo afferma il Papa in occasione del ‘Regina Coeli’ del giorno di pasquetta (Lunedì dell’Angelo per il calendario liturgico).
Benedetto XVI si trova nella residenza di Castel Gandolfo, sui Colli Albani. Ad ascoltarlo, centinaia di fedeli radunati nel cortile interno del Palazzo apostolico e, in video-collegamento, numerosi fedeli e pellegrini che si trovano in piazza San Pietro, a Roma. Il Papa trascorre alcuni giorni di riposo sulla villa affacciata sul lago Albano dopo una intensa settimana di cerimonie religiose per la Pasqua, culminate nella messa di ieri a San Pietro. Durante la conclusiva benedizione ‘urbi et orbi’, dal loggione centrale della basilica vaticana, Ratzinger ha salutato, in particolar modo, le popolazioni sfollate per il terremoto che ha colpito l’Abruzzo.
“Nel sacramento dell’eucaristia – ha detto oggi il Papa al ‘Regina Coeli’ – il Signore risuscitato ci purifica dalle nostre colpe; ci nutre spiritualmente e ci infonde vigore per sostenere le dure prove dell`esistenza e per lottare contro il peccato ed il male. E’ lui il sostegno sicuro nel nostro pellegrinaggio verso l`eterna dimora del Cielo”. La preghiera del ‘Regina Coeli’ sostituisce quella dell’Angelus da Pasqua fino a Pentecoste.
La risurrezione celebrata dalla Chiesa a Pasqua “ci assicura che il piano divino della salvezza si compirà certamente. Ecco perché la sua Pasqua è veramente la nostra speranza. E noi, risorti con Cristo mediante il battesimo, dobbiamo ora seguirlo fedelmente in santità di vita, camminando senza sosta verso la Pasqua eterna, sorretti dalla consapevolezza che le difficoltà, le lotte, le prove, le sofferenze dell’umana esistenza, compresa la morte, ormai non potranno più separarci da lui e dal suo amore. La sua risurrezione – ha detto – ha gettato un ponte fra il mondo e la vita eterna, sul quale ogni uomo e ogni donna può passare per giungere alla vera meta del nostro pellegrinaggio terreno”.
Ska
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