VARESE «Regola numero uno: tenere dritto il contrabbasso. Regola numero due: tenere dritto l’archetto. Regola numero tre: tenere il braccio morbido. Regola numero quattro: gli strumenti piccoli sono brutti!» Ha le idee chiare Sofia Ferrario, la più piccola contrabbassista d’Italia. Sette anni, di Morosolo, frequenta la seconda elementare nel suo paese e il Civico Liceo Musicale a Varese, dove da un anno studia contrabbasso con il suo maestro, Emiliano Renzelli. Anche lui precoce, visto che è diventato insegnante prima di compiere trent’anni ed è membro stabile dell’Orchestra Giovanile Italiana di Fiesole.
Sofia ha voluto provare a studiare musica spinta da un’amica, lo scorso anno. Ha frequentato il corso “giro strumenti”, un’opportunità preziosa offerta dal Liceo Musicale: i bambini iscritti alla primaria di secondo grado possono fare una lezione per strumento, provandone il più possibile per capire quale sia il loro preferito. E lei è rimasta folgorata dal contrabbasso: «mi piace perché è bello, è grande, ed ha un bel suono». Ha dovuto acquistarne uno di misura ridotta, per i bambini: anche così, lo strumento è più alto di lei.
La scelta di Sofia non è per nulla scontata: «L’età media dei principianti per il contrabbasso è sedici anni. – racconta Renzelli – In più, la maggior parte si avvicina allo strumento per suonare jazz, e preferisce la tecnica del pizzicato, caratteristica del jazz e che ha fatto entrare di prepotenza il contrabbasso nella musica “leggera”». Per Sofia è il contrario: oltre ad avere dieci anni meno della media dei suoi compagni, le piace la musica classica più del rock, e adora il suono che il suo strumento produce quando è l’archetto ad accarezzare le corde. «L’anno scorso con Emiliano ho studiato anche pezzi dei Cream o dei Deep Purple. – racconta lei – Ma io preferisco la classica».
Insomma, Sofia non è proprio una bambina come le altre, ma una piccola perla che la comunità dei contrabbassisti, poche centinaia di musicisti in tutta Italia, si sta coccolando. A sentire qualche lezione di Sofia è passato anche Stefano Dall’Ora, insegnante al Liceo Musicale di Varese e al Conservatorio di Como, rimanendo favorevolmente colpito.
«Con Sofia, di fatto, sono io quello che impara di più tra i due – racconta il Maestro Renzelli – perché una bambina così piccola a lezione è una novità per qualunque contrabbassista. Ogni giorno devo inventarmi cose nuove per motivarla, per farle capire come deve suonare. Per lei la musica è un gioco, e io devo fare in modo che lo rimanga il più a lungo possibile. Di conseguenza, torno anch’io a giocare con le note».
Un metodo vincente è stato il diario: ogni giorno Sofia segna su un quaderno quanto tempo si è esercitata e cosa ha suonato. «Funziona come una coscienza» dice il maestro, e Sofia conferma: «se non mi esercito, il diario me lo dice». Il prossimo giugno Sofia affronterà il suo primo concerto: è emozionata, ma ha anche fiducia in se stessa e nel suo contrabbasso. Che tiene sempre con sé.
Chiara Frangi
e.marletta
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