Taranto, 11 nov. (Apcom) – E’ stata una lunga giornata, costellata di riprese e sospensioni, quella trascorsa davanti la prima sezione del tribunale del Riesame, presieduta da Alessandro de Tommasi, relatore Massimo De Michele, a latere Benedetto Ruberto, i giudici che entro sabato dovranno decidere sul ricorso per la scarcerazione di Sabrina Misseri.
Circa tre ore sono durati gli interventi del procuratore aggiunto Pietro Argentino e del pubblico ministero Mariano Buccoliero. La parola è poi passata alla difesa, rappresentata dai legali Vito Russo ed Emilia Velletri che hanno parlato anche loro per oltre tre ore. Lei, la ventiduenne finita in cella per le accuse del padre, non è tornata in aula, dopo l’apparizione alla prima udienza che si è svolta due giorni fa solo per pochi minuti, giusto il tempo di depositare nuovi atti e rinviare tutto di 48 ore. Anche questa mattina, l’udienza è stata subito sospesa per dare la possibilità alla difesa di produrre una controperizia, dopo che la Procura della Repubblica questa mattina aveva presentato una sintesi della perizia medico-legale effettuata sul corpo di Sarah Scazzi. Il documento è composto da 12 pagine e circa 18 fotografie che ritraggono il corpo di Sarah Scazzi appena prelevato dal pozzo e durante l’autopsia.
Nella relazione, il medico legale Luigi Strada, ordinario dell’istituto di medicina legale dell’università di Bari, ha descritto il segno sul collo della studentessa di Avetrana, come un “girocollo” di circa 2,3-2,5 centimetri. Michele Misseri, reo confesso dell’uccisione della ragazza, che ha chiamato in correità la figlia Sabrina e poi ha addossato tutte le colpe su quest’ultima, ha indicato come arma del delitto una cintura della larghezza di centimetri 3,3, fatta ritrovare sulla sua Seat Marbella. Per le dimensioni, questa cinta, pur essendo compatibile con il modo in cui è stata uccisa Sarah, potrebbe però non essere quella utilizzata dall’assassino il 26 agosto scorso.
Fmc
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