Bruxelles, 11 mar. (TMNews) – L’Unione europea propone “un vertice tripartito, da tenersi rapidamente, con la Lega araba e l’Unione africana”, sulla situazione in Libia. Lo hanno annunciato, alla fine del vertice Ue straordinario sul Nordafrica che si è svolto oggi a Bruxelles, il presidente del Consiglio europeo Herman Van Rompuy e il presidente della Commissione José Manuel Barroso.
La proposta, che non c’era nella bozza di conclusioni, è stato aggiunto nel testo alla fine del punto in cui l’Ue esprime la sua “grave preoccupazione” per la situazione in Libia e “condanna fermamente la violenta e repressione del regime libico contro i propri cittadini e la violazione patente e sistematica dei diritti umani”. Dopo un riferimento alla risoluzione 1970 del Consiglio di sicurezza Onu e il rinvio del regime davanti alla Corte penale internazionale, il testo sottolinea che “l’uso
della forza, specialmente con mezzi
militari, contro civili è inaccettabile e deve cessare
immediatamente”, e che “la sicurezza della popolazione deve essere assicurata con tutti i mezzi necessari. I responsabili – si avverte nelle conclusioni – dovranno rispondere dei loro atti e ne subiranno le gravi conseguenze”. La proposta del vertice tripartito è stata inserita dopo l’annuncio che l’Ue collaborerà “con le Nazioni Unite, la Lega Araba, l’Unione africana e i nostri partner internazionali per dare una risposta alla crisi”.
La riunione con la Lega araba dovrà servire, fra l’altro, a esaminare insieme tutte le opzioni che prevedono un uso, anche se limitato, della forza militare, dalla No-fly zone (a cui non è un mistero che si oppongono Algeria e Siria), alla creazione e protezione di ‘corridoi umanitari’, come ha proposto oggi il presidente francese Sarkozy, al pattugliamento navale congiutno al largo delle coste libiche per evitare il contrabbando di armi (proposta dell’Italia), fino all’ipotesi avanzata dallo stesso Sarkozy e dal premier brtiannico David Cameron di ‘bombardamenti mirati’ contro gli aeroporti militari e i centri nevralgici del regime, per evitare attacchi aerei e chimici alla popolazione.
Un altro punto per il quale l’Ue ha bisogno di consultare i partner arabi è certamente quello delle possibili nuove sanzioni economiche che dovrebbero colpire, questa volta, gli ‘asset’ petroliferi da cui, ha osservato stasera Camerons, “il regime libico “continua a ricevere enormi quantità di denaro”. Per il premier britannico “è una questione complicata, ma la comunità internazionale deve esaminarla”. Precedentemente, il congelamento dei beni delle società petrolifere e di gas libiche era stato prospettato anche da Janos Martonyi, ministro degli Esteri dell’Ungheria, il paese che esercita la presidenza di turno del Consiglio Ue.
della Ue.
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