Vienna, 18 lug. (Apcom) – La crisi mondiale si ripercuote anche sulla lotta all’Aids. Il finanziamento dei programmi di cura e prevenzione nei Paesi poveri è leggermente diminuito nel 2009, quando sono stati versati 7,6 miliardi di dollari, contro i 7,7 dell’anno precedente. Un contributo non ancora sufficiente, visto che i Paesi poveri avrebbero avuto bisogno, lo scorso anno, di 23,6 miliardi di dollari. Lo riferisce un rapporto reso noto oggi, a Vienna, durante la conferenza internazionale sull’Aids.
“Ora che vediamo i primi risultati nella prevenzione e nel trattamento dell’Aids bisogna raddoppiare gli sforzi, non diminuirli” ha sottolineato Michel Sidibé, direttore esecutivo del programma Unaids (il programma dell’Onu sull’Aids).
A finanziare i programmi sono stati principalmente i Paesi del G8 e la Commissione europea. “I Paesi donatori si sono mostrati molto prudenti, ma in generale non hanno ridotto i loro contributi, nonostante dovessero affrontare uno tsunami economico che ha provocato una recessione mondiale” ha invece notato Drew Altman, direttore della fondazione della famiglia Kaiser, responsabile del rapporto insieme all’Unaids. “Il futuro dirà se il sostegno finanziario tornerà a crescere quando ci sarà la ripresa economica” ha aggiunto.
La Germania, il Canada, la Francia, l’Irlanda, l’Italia e l’Olanda hanno ridotto i loro contributi. Questa riduzione è stata compensata dall’aumento del finanziamento garantito dagli Stati Uniti, che sono passati da un contributo di 3,95 miliardi a uno di 4,4 miliardi.
(con fonte Afp)
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