Palermo, 22 apr. (TMNews) – Erano nascosti nel giardino della sua abitazione palermitana in via Torrearsa, in pieno centro, i candelotti di dinamite citati da Massimo Ciancimino nel corso dell’interrogatorio tenuto questo pomeriggio nel carcere di Parma davanti ai pm Antonio Ingroia, Nino Di Matteo e Paolo Guido.
Il figlio dell’ex sindaco di Palermo, in cella da ieri mattina con l’accusa di calunnia aggravata, ha raccontato di aver ricevuto il pacco con l’esplosivo pochi giorni fa, ma di non aver voluto allarmare i suoi familiari denunciando l’episodio.
Uscendo dal carcere di Parma, l’avvocato di Massimo Ciancimino, Francesca Russo, ha parlato della difficile condizione in cui si trova il suo assistito, che ha negato d’aver falsificato il documento consegnato ai magistrati che indagano sulla presunta trattativa tra Stato e mafia, in cui sarebbe stato apposto artificialmente il nome dell’ex capo della polizia Gianni De Gennaro.
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