Bruxelles, 10 mar. (TMNews) – Si svolgerà oggi a Bruxelles, a partire dalle 17, il vertice straordinario dei paesi dell’euro, convocato dal presidente del Consiglio europeo, Herman Van Rompuy, per discutere il “patto per l’Eurozona”, ovvero la versione ‘politically correct’ del cosiddetto ‘Patto per la competitività’ franco-tedesco, che il mese scorso aveva sollevato una levata di scudi da parte degli altri Stati membri. La discussione sul nuovo Patto, scrive Van Rompuy nella sua lettera di convocazione ai capi di Stato e di governo dell’Eurozona, esaminerà “i mezzi per stabilire un coordinamento più stretto delle politiche economiche per la competitività e la convergenza”.
Sul tavolo del vertice, che si terrà subito dopo il Consiglio europeo straordinario dedicato alla situazione in Libia, e a cui parteciperà anche il presidente della Bce Jean-Claude Trichet i leader dell’Eurozona avranno il rapporto elaborato dallo stesso Van Rompuy in collaborazione con il presidente della Commissione, José Manuel Barroso, che ha ripreso e modificato in parte le proposte franco tedesche declinandole secondo il ”metodo comunitario’. Nella lettera di convocazione, il presidente del Consiglio europeo auspica che i capi di Stato e di governo pervengano “a un accordo di principio, che potrà essere formalizzato durante la prossima riunione” del vertice Ue il 24 e 25 marzo.
Il summit dell’eurogruppo è chiamato anche a “fare il punto sui progressi compiuti” dopo l’ultima riunione dei capi di governo, il mese scorso, sugli “altri aspetti” della cosiddetta “risposta complessiva portata alla crisi del debito sovrano nell’Eurozona”, anche in questo caso con la prospettiva di arrivare a concludere i lavori per il Consiglio europeo del 24 e 25 marzo. La ‘risposta complessiva’ riguarda sostanzialmente tre temi: la nuova struttura di ‘governance’ economica (con il rafforzamento del Patto di stabilità),
l’estensione del mandato e delle capacità di credito del cosiddetto Fondo salva Stati provvisorio (l’Efsf) e, a partire dalla metà del 2013, la creazione del nuovo meccanismo di stabilità permanente (Esm).
Fra le misure legislative riguardanti il rafforzamento della ‘governance’ economica sembra che l’Italia abbia accettato l’accordo secondo cui il debito pubblico dovra’ calare di un ventesimo all’anno per la sua parte eccedente il 60% del Pil, ma a condizione che la decisione se far scattare la procedura non sia ‘automatica’ (ovvero sia avviata con una decisione del Consiglio) e tenga conto di altri ‘fattori rilevanti’, e in particolare l’indebitamento privato.
I dettagli di tutta la ‘risposta complessiva’ il ‘nuovo patto’ dell’Eurozona dovrebbero essere messi a punto dalle riunioni dei ministri dell’eurogruppo e dell’Ecofin a Bruxelles lunedì e martedì prossimi, ma diverse fonti a Bruxelles ipotizzano che potrebbe essere organizzata una riunione straordinaria dell’eurogruppo il 21 marzo, se fosse necessario più tempo.
loc
102002 mar 11
MAZ
© riproduzione riservata