BESOZZO «C’è una bomba, evacuate immediatamente l’edificio». E’ iniziato così, con una telefonata anonima al centralino della sede della Cgil di Besozzo, il pomeriggio da incubo per le persone che affollavano gli uffici del sindacato di via XXV Aprile e gli studi medici di fianco. Un allarme, poi rivelatosi per fortuna privo di fondamento, che è arrivato nei giorni convulsi della trattativa sindacale di Mirafiori e che non ha precedenti, almeno a livello locale.
L’allerta è scattata intorno alle 16.30 di ieri in pieno centro a Besozzo. Poche parole che sono bastate a suscitare grande apprensione e che hanno immediatamente attivato la macchina dei soccorsi con i carabinieri di Besozzo e i vigili del fuoco in prima linea. La telefonata anonima che preannunciava la presenza di un pacco bomba all’interno della sede della Cgil è stata raccolta dalla centralinista del sindacato.
In pochi istanti le persone presenti all’interno della palazzina, personale della Cgil e cittadini comuni, hanno abbandonato rapidamente la sede di via XXV Aprile uscendo all’aperto. «Personalmente – dice Carlo Pili di Spi Cgil che si trovava nell’edificio – l’ho preso un po’ come uno scherzo di qualcuno. Non ci ho creduto. Però nel dubbio ho pensato che sarebbe stato meglio uscire comunque». Dipendenti e volontari del sindacato sono spiazzati da quanto avvenuto ieri pomeriggio: «A
Besozzo – dice Guido Monfrini di Spi Cgil – è la prima volta che succede. E’ una cosa strana anche perché nei giorni precedenti non si sono verificati episodi anomali che possano spiegare un fatto di questo tipo. O si tratta di uno scherzo o è qualcosa che rientra nel contesto generale di tensione di questo periodo, anche se a Besozzo le grandi realtà industriali sono pochissime». Il fuggi fuggi generale ha coinvolto anche i vicini centri medici e alcune abitazioni della zona.
f.tonghini
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