Taranto, 23 apr. (TMNews) – Si era sistemato in un appartamento
nel centro storico di Oria insieme con la sua compagna. Ed è
proprio seguendo i movimenti della donna, Lucia Monteforte,
brindisina di 43 anni denunciata per favoreggiamento, che i
poliziotti della Squadra Mobile di Brindisi sono riusciti a
rintracciare ed arrestare Francesco Campana, 38 anni di Mesagne,
considerato il numero uno della Sacra corona unita,
un’organizzazione mafiosa attiva in Puglia. Campana non ha
opposto alcuna resistenza e si è complimentato con gli agenti
spiegando loro che gli sembrava di essere diventato il
protagonista di una puntata della serie televisiva “Squadra
antimafia 3”.
Nato a Mesagne nel 1973, Campana si era affermato nel mondo
della mala per il contrabbando di sigarette. Al suo attivo c’è
una condanna definitiva in Cassazione a nove anni di reclusione per associazione a delinquere di stampo mafioso e traffico di stupefacenti e altre condanne in primo grado prossime all’Appello. Nei suoi confronti, a fine dicembre scorso, era stata emessa anche una ordinanza di custodia cautelare in carcere nell’ambito dell’operazione “Last Minute”. Francesco Campana era latitante dal 2010. Già nel 2000, non ancora trentenne, era considerato il boss della Sacra corona unita. In tutti questi anni, non aveva mai smesso i contatti con i capi storici della Scu, Pino Rogoli e Salvatore Buccarella.
Personaggio eclettico, amante delle belle donne e con il culto del corpo, il boss 38enne ha dimostrato anche di essere uomo di cultura quando, dal carcere di Alessandria in cui era detenuto per reati di mafia, scrisse due lettere indirizzate a Rogoli e al fratello Antonio, citando brani di Seneca e Orazio Flacco. Le missive furono sequestrate perché gli inquirenti sospettarono si trattasse di messaggi in codice per far passare gli ordini dal penitenziario. Secondo la Dda di Lecce,
che ha coordinato il lavoro della Polizia, Campana era la mente di bande di malviventi che per anni hanno taglieggiato commercianti e imprenditori non esitando a compiere attentati per dimostrare la loro supremazia criminale. Quello di oggi è un colpo definitivo alla Scu, come ha sottolineato il questore di Brindisi Vincenzo Carella. Per l’arresto di Campana, al capo della Polizia Antonio Manganelli sono arrivati i complimenti del ministro dell’Interno Roberto Maroni.
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