Ambiente/ Ue: Italia fuori norma su particolato e acque reflue


Bruxelles , 24 nov. (Apcom)
– La Commissione europea ha deciso, oggi a Bruxelles, un doppio ricorso in Corte Ue di Giustizia contro l’Italia per il mancato rispetto delle normative comunitarie sul trattamento delle acque reflue provenienti da vari comuni della provincia di Varese e sversate nel bacino del fiume Olona, e per la mancata motivazione delle deroghe, decise per diverse zone del Paese, al rispetto dei limiti di concentrazione del particolato Pm10 nell’atmosfera.

Nel primo caso, quello riguardante le acque reflue, la Commissione ha deciso in realtà un secondo ricorso, per inadempimento di una sentenza della Corte già emessa quattro anni fa, nel novembre 2006, a cui le autorità italiane non hanno mai dato esecuzione. In caso di un seconda condanna, l’Italia rischia pesantissime sanzioni pecuniarie giornaliere, proporzionali alla durata dello stato di inadempienza.

Una terza procedura d’infrazione decisa oggi dalla Commissione contro l’Italia, anche se a uno stadio meno avanzato, riguarda la direttiva europea sul rendimento energetico degli edifici, riguardante le informazioni utili sugli immobili che i cittadini acquistano o affittano. In questo caso si tratta di un ‘parere motivato’: Bruxelles minaccia il ricorso in Corte Ue se l’Italia non adotterà entro due mesi una normativa conforme alle esigenze della direttiva in materia di rilascio degli attestati di rendimento energetico degli edifici, e che includa anche l’obbligo di ispezioni periodiche degli impianti di condizionamento d’aria per valutarne il rendimento.
(Segue)

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