SARONNO Sugli scaffali della cameretta si sono accumulati bambole e pelouche, un uovo di Pasqua, i regali che Liliana Bonadeo non ha mai potuto consegnare a sua figlia. Il lettino da tre anni rimane vuoto, e la bambina non ha mai potuto vedere lo spazio che la mamma ha ricavato per lei nella sua nuova casa, a Saronno. Dal settembre del 2008 la piccola, che ora ha dieci anni e frequenta la quarta elementare, vive con il padre nonostante una sentenza del Tribunale di Busto Arsizio l’abbia affidata a Liliana. Che, da allora, riesce a vederla soltanto due volte ogni 30 giorni, nel cortile della scuola all’intervallo fra una lezione e l’altra, perché l’uomo si rifiuterebbe di fargliela incontrare.
È la storia di una brutta separazione, con uno strascico di denunce e un lungo iter processuale che rischia di avere un’unica vittima, la bambina. «Ho il diritto di rivedere mia figlia», spiega Liliana Bonadeo, che dopo la separazione, nel 2007, si è rifatta una vita, ha un nuovo compagno e ha acquistato una casa in via Monte Rosa. «Finora ho confidato nella giustizia ma non ho ottenuto nessun risultato – spiega – adesso sono pronta ad andare in Tribunale,
e a rimanere lì fino a quando non otterrò una risposta». Il Tribunale di Busto Arsizio, dopo la separazione, ha stabilito che i tre i figli della coppia, due dei quali sono ormai maggiorenni, «vivranno con la madre e avranno la residenza nello stesso luogo di quest’ultima», come si legge nella sentenza. «Nel settembre del 2007 mia figlia ha trascorso le vacanze con il mio ex marito – racconta Liliana – e al termine del periodo stabilito lui si è rifiutato di riportarla a casa».
La madre ha sporto così denuncia e il processo si è concluso con una condanna dell’ex marito a 6 mesi di reclusione, poi ridotti a due con le attenuanti e infine condonati, e a una sanzione di 2.200 euro. «Alla scadenza (del periodo di vacanza) ometteva di riaffidarla alla madre – recita la sentenza – impedendole ogni tipo di incontro ed omettendo il pagamento dell’assegno per il mantenimento dei figli». La bimba così è tornata dalla madre, ma solo per pochi mesi. Nel 2008 l’ex marito l’avrebbe portata via una seconda volta, e da allora per la mamma è iniziato un calvario fatto di sotterfugi per vedere la figlia di nascosto e di attesa che la giustizia faccia il suo corso. Sarà il Tribunale a decidere chi ha ragione, ma fino ad allora Liliana dovrà accontentarsi di incontrare la bambina solo per una manciata di minuti, rubati all’intervallo di scuola. «Mia figlia ha celebrato la prima comunione domenica scorsa e l’ho saputo solo all’ultimo momento – conclude – sono corsa in chiesa, perché volevo starle vicino in un momento così importante». Nell’appartamento è rimasta una fotografia della figlia, e una lunga fila di orsacchiotti nella cameretta dalle tende rosa, che la mamma tiene in ordine in attesa che la sua bimba possa tornare a casa.
Andrea Gianni
f.tonghini
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