Napoli, 16 mag. (TMNews) – Si deciderà al ballottaggio il futuro sindaco di Napoli che succederà alla guida della città dopo dieci anni di governo di Rosa Russo Iervolino. Le proiezioni, sin dal primo pomeriggio, danno come certi gli sfidanti Gianni Lettieri (centrodestra) e Luigi De Magistris (Idv-Federazione della sinistra). I dati certi, tuttavia, sono ancora pochi dal momento che poco prima delle 21 sono meno di 80 le sezioni scrutinate su 886. Sono stati 490.217, pari al 60,34%, gli elettori che si sono recati alle urne segnando un calo dell’oltre 6% nell’affluenza. Un dato rispetto alle comunali del 2006 che, di fatto, pone la questione dell’astensionismo generato anche da una sorta di disaffezione nei confronti della politica accusata di trovare scarse risposte ai problemi che affliggono la città e i napoletani.
Se i dati dovessero essere confermati l’imprenditore Lettieri, sponsorizzato direttamente dal premier Silvio Berlusconi, si contenderebbe la poltrona di Palazzo San Giacomo con l’eurodeputato dell’Idv De Magistris. Una sfida in cui sperava l’ex pm convinto, addirittura, di poter vincere al primo turno. Tutto secondo le previsioni, o leggermente inferiori, le aspettative del Pdl. Dal giorno della sua investitura, infatti, l’ex presidente degli industriali di Napoli aveva puntato alla vittoria, o almeno al ballottaggio.
Ma se il partito di Di Pietro festeggia, così come il Popolo della libertà, va decisamente in modo diverso per il Pd. Il prefetto Mario Morcone, candidato del Partito democratico e di Sel, a quanto pare, non è riuscito ad raccogliere grandi consensi, gettando nello scompiglio l’intero partito cittadino. Di certo un peso considerevole sull’intero andamento del voto degli elettori democratici è da attribuirsi allo ‘scandalo’ delle primarie del centrosinistra, annullate, ma anche alle scarse risposte date dal partito di Pier Luigi Bersani ai partenopei.
Ago della bilancia, al ballottaggio, sarà certamente il Terzo polo che ha raccolto una percentuale dignitosa con il candidato a sindaco Raimondo Pasquino. Domani il nuovo polo per l’Italia deciderà la linea per il ballottaggio, se cioè appoggiare uno dei due sfidanti o più verosimilmente lasciare libertà di voto, mentre sembra essere netta la posizione del Pd che, senza esitazioni, sarà compatto nell’appoggiare De Magistris.
Psc/Ral
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