Il Cairo, 5 feb. (TMNews) – Un gasdotto che rifornisce Israele, situato nel Sinai a circa 10 chilometri dalla Striscia di Gaza, è stato attaccato da sconosciuti questa mattina, secondo quanto riferito da un responsabile egiziano, mentre la rivolta che chiede le dimissioni del presidente Hosni Mubarak entra nel suo dodicesimo giorno. I danni sono minori, ma i rifornimenti di gas verso Israele e la Giordania sono stati interrotti.
Gli aggressori hanno messo a segno l’attacco con dell’esplosivo nella località di Lehfen, nella regione di Sheikh Zuwayid, nella penisola del Sinai, ha precisato il responsabile sotto condizione di anonimato. I servizi di soccorso stanno spegnendo le fiamme, ha dichiarato alla tv un responsabile locale. “Non abbiamo ancora dettagli su quanto accaduto”, ha precisato.
La radio pubblica israeliana, che cita le frasi del governatore egiziano di El Arish, afferma invece che l’attacco è stato condotto all’alba utilizzando una piccola carica esplosiva. Ci sono danni minori e l’incendio è stato circoscritto nel giro di tre ore. Le forniture di gas verso Israele e la Giordania sono tuttavia interrotte, secondo le misure d’emergenza, ha aggiunto la radio di Gerusalemme.
Il primo febbraio Israele si è detta preoccupata per i rifornimenti di gas naturale provenienti dall’Egitto, in seguito alla rivolta che scuote il paese. A dicembre lo Stato ebraico ha concluso con il Cairo un accordo sulla fornitura di almeno 1,4 miliardi di metri cubi di gas. L’Egitto attualmente rifornisce a Israele il 40% del suo fabbisogno di gas naturale. (fonte Afp)
Cuc
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