La “bella presenza” sul lavoro. Sei brutta? ti faremo sapere..

È facile imbattersi in annunci che cercano personale, soprattutto femminile, «di bella presenza». Un requisito che si presta a fraintendimenti. Per qualcuno l’espressione indica l’essere ordinati, puliti, cordiali ed eleganti. Per altri è un modo gentile di indicare la ricerca della bellezza come caratteristica fisica. Nella banca dati InFormaLavoro della Provincia di Varese vi è un’offerta di lavoro per una hostess di bella presenza (il requisito è indicato già nel titolo dell’annuncio).
Lavorerà alcuni giorni in un punto vendita della grande distribuzione,

nelle vicinanze di Origgio, svolgendo attività di promozione per una carta di fidelizzazione del clienti. Interpellat, l’agenzia per il lavoro che ha pubblicato l’annuncio ha spiegato che il requisito “bella presenza” non fa riferimento a caratteristiche fisiche, ma «alla solarità e alla predisposizione al contatto con il pubblico». «Io non ci trovo nulla di male a ricercare la bella presenza per un incarico di hostess – afferma Alessandro Fagioli, assessore provinciale al lavoro – Secondo me “bella presenza” significa essere armoniosi e ordinati. Del resto, per un’attività di presentazione al pubblico non si cercano brutti cattivi e antipatici, ma persone spigliate, gentili e socievoli. Richiedere la bella presenza non significa cercare un fotomodello o una diva. Gli annunci, inoltre, devono essere brevi e l’espressione “bella presenza” esprime bene il ruolo di chi deve stare a contatto con il pubblico. Per un impiego in ufficio troverei il requisito di bella presenza superfluo, ma per un annuncio di questo tipo credo sia appropriato».
Ma non tutti la pensano come lui. «Molte ragazze si possono sentire discriminate dal requisito “bella presenza”, magari perché non portano la taglia 42 oppure perché non reputano di essere belle – dice Luisa Cortese, consigliera di parità della Provincia – Secondo me il termine potrebbe essere sostituito con un elenco delle competenze specifiche che si ricercano. Per esempio, va benissimo “cerco hostess con predisposizione al contatto con il pubblico”. Per non equivocare, e non mettere in imbarazzo nessuno, è meglio che il requisito “bella presenza” venga tolto delle inserzioni». «Secondo me l’espressione “bella presenza” è discriminante – continua Oriella Riccardi, Cgil Varese – La prima osservazione è che la bella presenza solitamente viene richiesta alle donne. Agli uomini si richiede professionalità e capacità. Le donne, invece, devono essere idonee al lavoro, ma anche belle. Questa è una discriminazione nel vero senso del termine. Cercare la bella presenza mette in luce che è importante l’apparenza. Invece bisognerebbe ricercare professionalità e attitudine. Credo che si dovrebbe intervenire. Gli annunci dovrebbero essere più rispettosi delle differenze di genere».
Adriana Morlacchi

f.iagrossi

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